Novità importanti sul caso Samardzic-Inter a distanza di una settimana dalla fumata nera con la squadra nerazzurra.
L’affare tra l’Inter e Samardzic sembrava ormai chiuso con il destino del centrocampista in nerazzurro. Qualcosa poi è cambiato.
Secondo i media e indirettamente confermato anche dai dirigenti dell’Inter, nelle ultime interviste, il responsabile del non arrivo del giocatore dell’Udinese è stato il papà del ragazzo.
Per la prima volta in esclusiva a Sportitalia.com, il papà del centrocampista dell’Udinese rilascia un’intera intervista sulla sua verità del caso, molto diversa da ciò che si è commentato in questi giorni.
Il papà di Samardzic, nell’intervista a Sportitalia.com, ha dichiarato che la squadra nerazzurra ha fatto l’errore di trattare e chiudere con una persona che non aveva il permesso per farlo.
La persona in questione è Rafaela Pimenta.
Non so lei come abbia fatto a infilarsi in questa cosa, perché la trattativa era tra Udinese e Inter: poi ci siamo trovati lei in mezzo, che voleva chiudere l’affare senza il nostro permesso. Quindi quando ho ricevuto la bozza di contratto dall’Inter e abbiamo visto che c’era lei come intermediaria e rappresentante di Lazar, abbiamo chiesto che questo fosse cambiato. Abbiamo chiesto di parlare direttamente con l’Inter, di avere un incontro con loro e di cambiare questo aspetto: ma loro ovviamente non hanno voluto più fare l’operazione così, senza di lei, sostenevano che l’agente di Lazar fosse lei
Afferma anche che la squadra nerazzurra non ha risposto né alle loro chiamate né alle loro email, in quanto, volevano trattare solo con la Pimenta. Il padre però ha sottolineato che, nonostante avessero chiuso l’accordo con lei, la procuratrice sportiva non aveva nessun permesso da parte del giocatore dell’Udinese.
“Sì, ci siamo incontrati quel venerdì (11 agosto, ndr) a Milano e ho spiegato a loro tutto. Gli ho spiegato che non c’era nessun permesso per la Pimenta di parlare a nome di Lazar. Ma non hanno voluto parlare più di nulla perché erano molto arrabbiati perché continuavano a dire che era lei l’agente. Ma potete controllare ovunque, anche su internet, che la Pimenta non è mai stata l’agente di mio figlio. Il “problema di comunicazione” è stato solo questo, perché mio figlio voleva andare all’Inter, l’Udinese voleva venderlo all’Inter e l’Inter voleva prenderlo. Era tutto ok, se non fosse stato per questo “problema di comunicazione”.
Continua dicendo che loro non hanno mai parlato di soldi con l’Inter, dal momento che non ha avuto l’opportunità
Nel momento in cui ho spiegato che la Pimenta non era l’agente, automaticamente per l’Inter era già tutto chiuso e non erano più interessati, perché, non si sa perché, pensavano che Rafaela Pimenta fosse l’agente. Io ho detto “scusate mi dispiace ma è un errore, se voi avete delle prove riguardo questa cosa ok, ma visto che non le avete non è colpa nostra”. Mi dispiace, ma abbiamo dimostrato che noi volevamo andare all’Inter e che non abbiamo mai parlato di soldi
Il padre di Samardzic dichiara di non riproverarsi di nulla perché non ha avuto opportunità di fare nulla
Ho chiesto a Mr. Ausilio dove avrei sbagliato, di dirmelo. E mi ha risposto che non sapeva chi fossero gli agenti. E allora ho ribattuto, “Non è colpa mia, potevi chiedere”. E allora a quel punto sono stato io a dire“Vogliamo vedere i contratti, vogliamo vedere l’offerta con una email scritta e non solo al telefono. Vogliamo vedere l’ingaggio, i bonus”. E invece non abbiamo visto nulla di scritto, nessun documento. Perchè loro avevano mandato tutto a Rafaela Pimenta e avevano sbagliato. La prima volta che mi sono seduto nell’ufficio dell’Inter, ho detto a Mr. Ausilio “Guarda, io non ho mai visto nessun contratto finora, nessuna offerta”. Allora lui me l’ha stampata in quell’appuntamento e io gli ho detto “Ecco, ora è la prima volta che vedo questi numeri”. Ed è finito tutto, ha detto che non avevamo più nulla di cui discutere, ha detto che l’Inter ha 150 anni di storia, che ha fatto la Finale di Champions… E io gli ho risposto “Certo hai ragione, ma qui c’è stato un errore di comunicazione, mi spiace”
Su un possibile altro club interessato giocatore, il padre comunica quanto riportato
“Non era proprio vero. Non abbiamo nessuna squadra. Non abbiamo fretta per il futuro: Lazar ha solo 21 anni, c’è così tanto tempo. Già con la Juve è entrato bene e ha dimostrato di essere concentrato: è un ragazzo maturo, ha la testa sulle spalle e non vuole tradire i tifosi dell’Udinese e ovviamente la società che lo ha portato in Italia e lo sta facendo crescere. Anche per questo era importante raccontare la verità: i grandi club hanno una comunicazione potente e noi no, ma non può passare all’opinione pubblica una ricostruzione falsa e sbagliata e che ci danneggiava”.
Il padre di Samardzic conclude dicendo che con l’Udinese hanno un ottimo rapporto e che lavorano insieme per decidere al meglio il futuro del figlio che un giorno vorrà giocare la Champions.