Terminato il mercato estivo, l’Inter pensa ad affrontare la stagione per portare a casa il miglior risultato possibile. Ora la palla passa ad Inzaghi, che dovrà sfruttare al meglio le pedine arrivate nella sessione conclusa.
Non sono poi così distanti l’hotel Sheraton e lo Stadio San Siro. Ma se alle ore 20 di ieri sera il sole del calciomercato tramontava sul lussuoso albergo di Via Caldera, i riflettori puntavano dritti verso la Scala del Calcio, a circa due chilometri di distanza. Ora l’attenzione è tutta sul campo, che dirà di più su quanto svolto dalle società.
A bocce ferme, però, è già tempo di riflessioni sull’operato dei club di Serie A. Tra le grandi protagoniste del mercato si piazza sicuramente l’Inter. La dirigenza nerazzurra ha messo a segno undici colpi, all’insegna di due punti cardine fissati a giugno: sostenibilità e futuro.
In un’epoca di vacche magre i vertici hanno tentato di fare di necessità virtù e, con non poche difficoltà, si può dire che il lavoro è stato portato al termine. I mesi estivi hanno visto una consegna del testimone tra veterani del calibro di Brozovic, Onana e Skriniaralla nuova linfa di Pavard, Thuram e Frattesi.
Il presidente Zhang si può perciò ritenere soddisfatto: la finestra appena conclusa ha visto un saldo positivo di circa 14 milioni di euro: pesano i cinque acquisti a zero firmati Beppe Marotta, da sempre esperto di colpi low cost. Ma l’estate nerazzurra non è stata, come si suol dire, tutta rose e fiori.
Inter, si chiude il calciomercato: tante difficoltà, ma il lavoro è stato portato a termine
I tifosi nerazzurri, abituati a vivere match al cardiopalma trascinati dal folle DNA interista, hanno attraversato due mesi tra incertezza e consapevolezza. I picchi più alti della stagione sono stati contrassegnati dalle trattative Lukaku e Samardzic. In meno di un mese il popolo interista è stato ferito nell’intimo dal figliol prodigo belga, preso con le mani nel sacco a tramare con i rivali di sempre, e stizzito dall”inserimento nell’affare di un padre-agente alquanto “scomodo” ha fatto saltare il trasferimento del serbo a Milano.
In entrambe le situazioni il pugno duro della società ha lanciato un segnale forte. Dirigenza che ha dovuto però fare i conti anche con la disponibilità economica limitata, che spesso ha forzato colpi sicuramente non di cartello, ma che possono pur sempre tornare utili.
Tuttavia, alla fine della fiera, ciò che conta è aver fatto il possibile. E l’acquisto last minute Klaassen certifica un impegno assiduo da parte di Marotta, Ausilio e tutto lo staff. Permane qualche dubbio sul reparto offensivo, finora traghettato dal solo Lautaro. Per un attacco da scudetto servirà l’apporto in zona gol non solo di Arnautovic e Sanchez, ma anche di Thuram.
Se il mercato terminato è stato un passaggio dal “vecchio” al “nuovo”, c’è qualcuno che il timone lo tiene ancora ben saldo. Dopo due stagioni Inzaghi gode della piena fiducia di tutto il mondo Inter, ma al terzo anno sulla panchina nerazzurra un obbligo deve guidare il tecnico nel mare turbolento della Serie A: raggiungere la seconda stella.