Zanetti: “Essere vicepresidente è affascinante”, poi da brividi su Moratti

Javier Zanetti, vicepresidente dell’Inter, si è raccontato in un’intervista dando il suo parere sulla storia del club.

L’Inter viaggia nella pausa nazionali con lo sguardo rivolto verso il Derby della Madonnina, un derby pesante in questo avvio di stagione. Inoltre c’è chi come Javier Zanetti che di derby e nazionale ne sa decisamente qualcosa in più degli altri. Proprio per questo il vice presidente dell’Inter è stato intervistato dagli svizzeri di RSI.

Inter, Zanetti si racconta

Zanetti ha accolto RSI nella sala trofeo dell’Inter per l’intervista. Intervista in cui l’argentino ha lasciato da parte i temi attuali e si è concentrato sul suo passato nerazzurro e non solo.

Inter, intervista a Zanetti
Inter, Zanetti si racconta (ANSA) – SpazioInter

Zanetti è partito dal suo approdo a Milano:

“Quando siamo arrivati Rambert era più conosciuto. Poi il destino ha voluto che fossi io protagonista dal 1995”.

L’ex capitano dell’Inter è poi passato a parlare della sua doppia vita in nerazzurro, prima capitano, poi dirigente:

“Divido la mia vita all’Inter in due tappe: giocatore e vicepresidente. La seconda è affascinante. Mi sono dovuto preparare per le grandi responsabilità che sento, anche lontano dal campo. Mi rendo utile anche così”.

Zanetti ha poi reso omaggio a tre leggende del club nerazzurro, come Facchetti, Moratti e Mourinho.

L’ex capitano è partito da Facchetti:

“È stato bello averlo conosciuto. Ad Appiano Gentile ti faceva respirare la storia dell’Inter. Abbiamo parlato tanto su cosa significhi essere capitano dell’Inter”.

Su Moratti:

“Per me è come un padre. Ha sempre creduto in me e ringrazierò per sempre lui e la mia famiglia”.

Infine Mourinho:

“È stato il nostro condottiero. In due anni abbiamo fatto delle cose incredibili e abbiamo scritto la storia”.

In conclusione Zanetti si è lasciato andare a cosa considera indimenticabile nei suoi primi 50 anni. Per Zanetti la risposta è stata troppo facile: la notte di Madrid. L’ex capitano dell’Inter l’ha addirittura paragonata alla nascita dei suoi figli. Se non è amore questo.

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