Yann Sommer è uno dei nuovi acquisti dell’Inter e ha parlato di vari temi alla vigilia del derby.
Tra i vari acquisti arrivati quest’estate all’Inter c’è Yann Sommer. Il portiere elvetico è stato voluto fortemente dai nerazzurri dopo il trasferimento di Onana al Manchester United. Per l’ex estremo difensore del Bayern Monaco, domani sarà una partita speciale considerando che giocherà per la prima volta il derby di Milano.
Questo, infatti, è stato uno dei temi che ha trattato durante l’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport.
Le parole di Yann Sommer
Di seguito le parole di Yann Sommer rilasciate all’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport.
“L’Inter significa tradizione, forza ed eccellenza. Quando ho scelto il nerazzurro, ho guardato la situazione nel complesso: il tecnico, l’allenatore dei portieri, lo stile di gioco, lo stadio, i tifosi, la vita in città per la mia famiglia. Ho capito che questo era il posto giusto per me.
Non ho mai avuto paura di non venire, durante la trattativa ero molto sereno. Non so bene cosa sia successo tra i club, ma avevo fiducia di raggiungere il posto che volevo: questo”.
Il portiere elvetico ha parlato anche degli estremi difensori che nel passato hanno giocato con la Beneamata.
“Julio Cesar e Toldo prima. Ma anche Onana e Handanovic l’anno scorso. Qui hanno sempre cercato e trovato portieri forti coraggiosi: farò di tutto per essere all’altezza di questo passato. Non ho mai parlato con Onana e Handanovic perché non ci conosciamo, abbiamo solo giocato contro diverse volte.
Loro due hanno caratteristiche diverse, ma ognuno ha il suo stile. Per esempio a me, oltre a parare, piace giocare cercando la giusta soluzione per far iniziare l’azione dal basso. La decisione del portiere è decisiva per superare la prima linea avversaria”.
Tra i vari trattati dal portiere classe 1988 c’è anche San Siro.
“Questo stadio è davvero speciale, c’è una diversa atmosfera e io lo amo già: è rumoroso, emozionante, divertente. Tutti quelli con cui avevo parlato prima, me l’avevano detto che San Siro fosse unico”.
Immancabile, inoltre, un suo commento sul derby contro il Milan previsto per domani pomeriggio alle 18:00.
“Tutti i derby sono speciali, ce ne sono pure in Germania e Svizzera, ma questo è unico per lo spessore di entrambe le squadre, per il prestigio e l’importanza che ha per tutto il vostro Paese. Non vedo l’ora di giocare, sarà da brividi: vedo che tutti aspettano questa partita. Anche il mio compagno di nazionale svizzera Ricardo Rodriguez, che ora è al Toro e ha giocato al Milan, mi ha sempre parlato del derby di Milano. Questa è una partita, particolare certo, ma è solo una singola sfida che arriva pure prestissimo.
Abbiamo davanti una stagione lunga e può succedere davvero di tutto. Ci sono altre rivali per lo scudetto, ma sono ancora nuovo in Italia: non posso fare ancora previsioni e classifiche. Temo tutti i loro attaccanti, da Leao a Pulisic, sono temibili e forti. Adesso li sto studiando nel dettaglio, sono abituato a prepararmi con il preparatore al video per cercare di leggere tutte le possibilità in campo. Anche i rigori, ovviamente”.
Il neo portiere nerazzurro ha parlato anche dei suoi compagni di squadra che conosceva ancor prima di arrivare a Milano.
“Marcus Thuram tutti l’hanno visto già: ha potenzialità da top mondiale e spero che faccia quel percorso là. Ha un fisico eccezionale unito a tecnica e, soprattutto, intelligenza. Che ti attacchi uno contro uno, che giochi di sponda con Lautaro o si fermi in area, è pericoloso per gli avversari. Anche la mentalità che gli ha dato il padre è importante, ma è pure un bravo ragazzo fuori dal campo, sempre sorridente e positivo.
Benji Pavard si inserisce in una grande difesa. A me ha impressionato la sua completezza perché non è solo il difensore che legge la situazione e marca l’uomo, ma riparte con la palla e vede la porta. Sulla sua posizione decide solo l’allenatore, a Monaco era più terzino e adesso magari farà il centrale in un modulo diverso, ma è comunque un bene avere giocatori capaci di fare così tanti ruoli. Io e Pavard qui? Direi che questo è un buon segnale. Questo è davvero un top club”.
Sommer ha concluso la sua intervista parlando della difesa nerazzurra e della Champions League.
“Mi sento protetto e sicuro. Da Bastoni a Darmian si muovono come una cosa sola, sono compatti e bravi nel cercare la posizione. È impressionante anche il loro linguaggio del corpo. È un bel vantaggio per un portiere, poi certo arriveranno tiri in porta e toccherà fare il mio lavoro.
La Champions è dura per tutti, è unica. Si deve incastrare ogni elemento per andare in fondo: piccoli dettagli, la forma al momento giusto e pure un po’ di fortuna. L’anno scorso l’Inter ha giocato in maniera eccezionale e si è meritata la finale: ripetersi è possibile, perché no?”
Queste le parole di Sommer alla vigilia della stracittadina milanese.