Semplicemente Marcus Thuram: le sue giocate indirizzano la partita e fanno sprofondare il Diavolo all’Inferno
Il centravanti della Francia continua a convincere e, per i più, è già considerabile il colpo dell’anno. Per ora già due reti con la maglia nerazzurra e tanta voglia di farne ancora altre. Mercoledì sera la Champions, un altro test fondamentale dove la parola motivazione non deve essere pronunciata ma già qualcosa di subordinato nella testa e nelle gambe dei calciatori dell’Inter.
Marcus Thuram, il prodigio, è pronto a caricarsi sulle spalle la squadra di Simone Inzaghi insieme a Lautaro Martinez. Il campione del mondo, dal 2018 in nerazzurro, ha avuto diversi compagni di reparto come Dzeko e Lukaku ma il figlio d’arte sembra proprio essere un misto tra il cigno di Sarajevo e il gigante belga.
Nonostante non fosse stato definito un “9 puro” da Matthaus, in realtà sembra avere le caratteristiche da bomber vero, alla Big Rom per intenderci, seppure più dinamico e vicino alla trequarti per legare il gioco un po’ come Edin Dzeko.
Thuram tra Dzeko, Lukaku e l’accostamento a Wesley Sneijder
Nonostante parallelismi con i precedenti numeri 9 dell’Inter, l’ex Borussia Mönchengladbach è stato anche accostato ad un numero 10 davvero caro ai tifosi nerazzurri: Wesley Sneijder.
Accostamento non tecnico ma mentale, quello fatto da Cesare Prandelli ai taccuini de “La Gazzetta dello Sport”: “Non ricordo un esordiente in un derby così impattante – dice l’ex ct su Thuram: forse Sneijder nel 4-0 del 2009, ma non aveva segnato. E’ stato devastante: ogni volta che partiva, lo faceva con due marce in più. Ma oltre alla velocità ci ha messo anche la lucidità di trovare sempre, dopo tanto correre, pure gli spazi giusti”.
Atteggiamento che ha colpito davvero tutti e che ha messo a tacere le timidi voci riguardanti la poca personalità dell’attaccante data l’esperienza in Germania in un club senza troppe pressioni. Pagato 32 milioni e strappato ai cugini del Milan proprio quest’estate, ha risposto come meglio non poteva nonostante la competizione con Alexis Sanchez, dalle qualità già note a Milano, e Marko Arnautovic che in Serie A è una certezza.
Un calciatore cresciuto da un padre campione che ha avuto la possibilità e la capacità di fronteggiare uno come Ronaldo il Fenomeno, idolo calcistico dell’attuale attaccante nerazzurro. Inoltre, proprio nel mondo nerazzurro, ha sempre ammirato un brasiliano in particolare: Adriano. Su di lui ha ammesso: “Il più completo di tutti. Sapeva fare qualsiasi cosa, è a lui che ho sempre guardato”.