L’ex Inter Gabigol è finito in guai molto seri in Brasile: gioca al Flamengo ma ci sono grossi problemi per il bomber carioca.
L’attaccante brasiliano è stata una delle meteore nerazzurre più complesse da comprendere nell’ultimo decennio. Arrivato all’Inter nel 2016 come una delle più grandi scommesse del calcio mondiale non ha mai rispettato le aspettative e, anzi, è stato una delusione totale. L’Inter lo ha atteso un anno intero ma il suo talento non è mai sbocciato come si pensava. Nella stagione successiva, poi, i nerazzurri lo cedettero in prestito al Benfica, sperando nel salto di qualità e nell’esplosione del suo potenziale, che nemmeno in terra portoghese è riuscito a esprimere.
Nel 2018, poi il ritorno di Gabriel Barbosa, detto Gabigol, in Brasile con la maglia del Santos. Con i bianconeri di Brasile è tornato sui ritmi del primo Gabigol brasiliano e i tifosi sono tornati ad amarlo come da giovanissimo.
Flamengo: Gabigol nei guai, i tifosi vogliono cacciarlo
Dal 2019 Gabriel Barbosa è un attaccante del Flamengo, con cui ha collezionato 101 presenze e 62 gol fino a questo momento. Ma l’ultimo periodo di Gabigol in maglia Flamengo non è dei migliori.
Non si sta esprimendo al meglio, ha sbagliato molte delle ultime partite e i tifosi non sono per niente contenti del suo modo di stare in campo.
Secondo quanto riferisce O Globo ora è caos totale in casa Flamengo. Alcuni tifosi del gruppo ultras del Flamengo hanno avvicinato in un centro commerciale di Rio de Janeiro il vicepresidente del club rossonero, Marcos Braz. Il numero 2 del club rossonero è già al centro di molte polemiche dovute ad accuse di omofobia, e ora il caos intorno al suo nome si è anche ampliato.
I tifosi del Flamengo hanno chiesto a gran voce di cacciare Gabigol, ex attaccante dell’Inter, e anche l’allenatore Jorge Sampaoli, arrivando addirittura a minacciare di morte la figlia del vicepresidente. I risultati e il modo di stare in campo non è piaciuto ai facinorosi tifosi rossoneri che hanno scagliato tutta la propria rabbia contro il vicepresidente.
La discussione è, ovviamente, degenerata dopo le minacce ed è diventata una rissa. Il vicepresidente Braz, nella colluttazione, vrebbe anche morso una delle persone presenti nel parapiglia e sono volati calci e pugni fino all’intervento della polizia locale. L’avvocato di Braz, però, non ci sta e risponde alle accuse sostenendo che il vicepresidente sia rimasto vittima di un’azione punitiva premeditata.