Una confessione che ha spiazzato tutti i tifosi dell’Inter, rimasti stupiti ed un po’ indignati rispetto a quanto detto.
Al centro delle polemiche, allenatori che hanno scritto la storia nerazzurra: da Josè Mourinho ad Antonio Conte. Il primo, tra gli altri trofei vinti negli anni precedenti, da ricordare per il “Triplete” del 2010 quando la squadra nerazzurra è riuscita a confermarsi sul tetto d’Italia e a raggiungere il tetto d’Europa. Dopo 3 anni all’Inter, il passo verso la gloria: il passaggio al Real Madrid, il sogno.
Nonostante avesse messo delle buoni basi per il futuro, nel 2014, infatti, i blancos con Ancelotti vinceranno la Champions League, lui e il club di Perez decidono di separarsi. Da lì il ritorno al Chelsea, per poi riportare un trofeo europeo al Manchester United, Tottenham fino ad oggi con la Roma.
Per Antonio Conte, invece, un discorso profondamente diverso. L’ex calciatore della Juventus durante la sua carriera nel rettangolo di gioco non le ha mandate certo a dire al club interista tanto da far creare una vera e propria rivalità individuale. Da allenatore ben 3 scudetti vinti di fila con la Juventus, record di 102 punti e tante soddisfazioni in Nazionale ed in Inghilterra con il campionato vinto col Chelsea. Dopo l’esperienza fuori Italia, l’approdo all’Inter con cui c’entrerà uno scudetto, il 19esimo per rilanciare l’Inter dopo annate da dimenticare. Dopo appena due anni, il ritorno in Inghilterra al Tottenham, un’esperienza da dimenticare.
Le parole del presidente: “Mourinho e Conte? Non adatti a questo club”
Il presidente del Tottenham, Daniel Levy, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Bloomberg ripercorrendo una fase discendente del suo club dopo anni in cui gli Spurs avevano dimostrato, con Pochettino su tutti, grande mentalità e tecnica, tanto da c’entrare, insperatamente, la finale di Champions League nel 2019.
Si è soffermato a commentare due personaggi che non hanno fatto molto bene ma d’altro canto hanno scritto la storia nerazzurra. Ecco quanto dichiarato: “Ho avuto un buon rapporto con loro, sono diversi, ma ho fatto un errore. Sono ottimi allenatori, ma non sono adatti a questo club. I tifosi volevano un calcio offensivo. Non era una questione di nome, era una questione che i giocatori volevano vincere. Avevamo chiuso con Pochettino, che era un grande allenatore e ha fatto cose fantastiche per questa società. E ci siamo sentiti frustrati e abbiamo attraversato una fase in cui abbiamo detto: ‘Proviamo qualcosa di diverso’. E non ha funzionato’“.