Pavard è carico per la sua avventura all’Inter: “Qui posso realizzarmi”, poi arriva anche l’elogio ai tifosi.
Tra gli acquisti dell’Inter nell’ultima sessione estiva di calciomercato, c’è Benjamin Pavard. Arrivato quest’estate dal Bayern Monaco, sta diventando un titolare nello scacchiere difensivo di Simone Inzaghi dopo alcune panchine iniziali.
Il difensore francese è stato acquistato per ben 30 milioni di euro e le aspettative riguardo il suo rendimento sono quindi molto elevate. Quest’oggi il classe 1996 si è raccontato in una lunga intervista dove non sono mancati anche elogi ai tifosi.
Le parole di Benjamin Pavard
Di seguito le parole di Benjamin Pavard riportate dall’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport.
Zanetti è una leggenda. Se pensi all’Inter, pensi prima a lui che è rispettato da tutti ed è una bella persona. Era felice della mia scelta. Mi ha spiegato cosa significa essere all’Inter, la passione dei tifosi. Derby? Il derby è stato bellissimo: quando ho visto i fumogeni, i nostri tifosi che sbattevano i pugni sui vetri del nostro pullman per caricarci, i cori di un Meazza pieno, avevo i brividi. Gioco a calcio per questo genere di emozioni. A me piace il pubblico caldo, perché anch’io sono così: con i tifosi ci capiremo.
Il francese ha proseguito la sua intervista parlando della scelta della Serie A e dei difensori a cui si ispira.
L’ho scelta per il progetto sportivo che mi permette di giocare nel ruolo che prediligo. Seguo la Serie A da anni, anche per la tattica. L’Italia poi è la patria dei difensori, quindi per me c’erano tutte le condizioni per questa scelta. Anche se alla Playstation prendo sempre Adriano. Mi ispirano in tanti: da Laurent Blanc a Walter Samuel, passando per Paolo Maldini e Lilian Thuram. Sono tutti fonte di ispirazione: ho 27 anni e posso migliorarmi e imparare molto. All’Inter posso realizzarmi.
L’ex Bayern Monaco ha anche parlato delle differenze tra la sua ex squadra e l’Inter e di Simone Inzaghi.
Qui si corre molto di più. Mi ha sorpreso l’intensità degli allenamenti anche nelle sedute che precedono la partita. Facciamo molto lavoro tattico. L’approccio è diverso. C’è molto dialogo con Acerbi, Bastoni, de Vrij e Darmian. Sono dei nazionali ed è facile capirci. Tra noi c’è una sana concorrenza e la difesa a tre esalta le mie qualità. Inzaghi è un leader, un condottiero, un grande motivatore sia in partita sia in allenamento. Con il mister c’è un buon rapporto, ma devo imparare rapidamente l’italiano perché lui sa solo qualche parola di francese.
Pavard ha concluso la sua intervista parlando di Thuram e degli obiettivi sia personali sia della squadra.
Marcus si è integrato subito perché il club crea le condizioni ideali per sentirci a nostro agio. Sono molto felice per lui, è un ragazzo speciale, spero continui così, e ho molto rispetto per suo papà. Marcus mi aiuta perché parla italiano. Pure Mkhitaryan e Sommer, che parlano invece il francese. Io sono venuto qui per mettere la seconda stella sulla maglia e restituire ai tifosi l’affetto che mi hanno dato fin da prima che firmassi, con i tanti messaggio che ho ricevuto sui social. Si meritano grandi trofei. Vincere la Champions? Tutto è possibile, ma bisogna pensare a noi stessi, focalizzarsi sul nostro gioco e continuare a lavorare duro durante ogni allenamento.
Questa l’intervista di Pavard rilasciata a La Gazzetta dello Sport.