Tra i calciatori che hanno maggiormente beneficiato della presenza Simone Inzaghi c’è sicuramente Hakan Calhanoglu divenuto perno inamovibile dei nerazzurri.
Hakan Calhanoglu è sicuramente tra i calciatori con il più alto rendimento negli ultimi due anni e mezzo. Arrivano a parametro zero nell’estate 2021. la specialità di casa di Beppe Marotta, si è sempre fatto più spazio nella rosa e nelle rotazioni nerazzurre. La prima stagione con Inzaghi il turco l’ha giocata da mezzala, prendendo il posto di Christian Eriksen. Ma il vero salto di livello c’è stato la scorsa stagione.
Con l’infortunio piuttosto lungo di Marcelo Brozovic Inzaghi si trovò infatti ad affrontare l’annoso problema del regista. In rosa al tempo l’unico di ruolo era Kristjan Asllani, considerato troppo immaturo e giovane per ricoprire da titolare un ruolo così importante nel 352. A quel punto Inzaghi scelse di spostare Calhanoglu al centro del centrocampo. Il turco ha giocato una stagione strepitosa, arrivando addirittura a rubare il posto da titolare a Marcelo Brozovic. La stagione europea eccellente dell’Inter passa dai piedi di Calhanoglu, autore del gol dell’1-0 a San Siro contro il Barcellona che ha di fatto spalancato le porte alla qualificazione agli ottavi di Champions League.
L’elogio dell’ex Milan per Calhanoglu
Ad elogiare Hakan Calhanoglu ci ha pensato Vincenzo Montella, ex allenatore del Milan e ora commissario tecnico della Nazionale turca. Di seguito le dichiarazioni rilasciate al sito turco Fanatik: “Ha raggiunto un livello tale che gli permette di giocare sia da 6 che da 10, perché è in grado di fare entrambi i ruolinegli ultimi tempi è stato impiegando davanti a una difesa a tre e sta giocando bene lì. Giocherà molto bene anche davanti ad una linea a 4″.
Calhanoglu si adatta infatti a più ruoli a centrocampo grazie alla sua duttilità e alla sua capacità sia in attacco che in fase difensiva, settore in cui negli ultimi mesi è migliorato tantissimo, rendendosi protagonista di straordinari recuperi sugli avversari.
“Dal mio punto di vista dobbiamo guardare al calcio come a un gioco collettivo più che individuale, la cosa più importante è riuscire a far coesistere i giocatori” ha concluso Montella.