Per molti tifosi nerazzurri in questo momento Simone Inzaghi è l’allenatore giusto per la squadra ma c’è chi non è d’accordo con ciò.
Da quando Simone Inzaghi è arrivato nel 2021 sulla panchina dell’Inter, il club nerazzurro è riuscito a vincere due volte la Coppa Italia e due volte anche la Supercoppa Italiana. Un risultato importante è stata anche la finale di Champions disputata nella scorsa annata. Per questi suoi successi gran parte del popolo interista lo ritiene un allenatore valido e la persona giusta sulla loro panchina.
Ovviamente però non tutti possono essere d’accordo e c’è chi sostiene che il tecnico piacentino possa fare meglio o che comunque abbia delle colpe. Diversi tifosi o addetti ai lavori non hanno infatti ancora digerito lo Scudetto perso nel 2022 contro il Milan quando l’Inter godeva di un grande distacco.
Ernesto Paolillo punge Inzaghi: “Ho delle perplessità, ecco cosa gli manca per diventare un grande allenatore”
In quest’ultima categoria rientra anche l’ex amministratore delegato dell’Inter, Ernesto Paolillo. È stato all’Inter tra il 2006 e il 2012 contribuendo a far crescere la società allora di proprietà di Massimo Moratti. In una recente intervista concessa ai microfoni dei colleghi di Cusano Italia Tv ha espresso le sue perplessità sull’attuale guida tecnica nerazzurra, ovvero Simone Inzaghi.
Oltre allo Scudetto del 2022 perso per colpa dell’allenatore secondo la sua opinione, nella reputazione del tecnico pesa anche l’ultima finale di Champions persa. Secondo Paolillo l’Inter ha rinunciato a giocare contro un avversario forte come il Manchester City ma che aveva molta paura di perdere: “Abbiamo poi rinunciato a giocare la Champions per paura, per il timore di fare una figuraccia contro il Manchester e si è giocata una partita piuttosto contenuta con la paura di vincere”.
Nono solo i trofei persi. Per Paolillo, Inzaghi dovrebbe rivedere anche la sua gestione di cambi per riuscire a diventare un grande allenatore. Al momento infatti, secondo l’ex AD nerazzurro, Inzaghi è soltanto un buon allenatore che deve ancora fare il giusto passaggio per diventare un grande tecnico.
L’accusa riguarda soprattutto la troppa prevedibilità nelle sostituzioni cambiando spesso solo ruolo per ruolo: “Questo è molto didattico e, a volte, per salvare il risultato di una partita conviene anche togliere un attaccante per mettere un centrocampista o un difensore”. Ad Inzaghi non è quindi bastato vincere quattro coppe in due anni per convincere tutti.