Arrigo Sacchi non si arrende. L’ex allenatore ha criticato nuovamente la mentalità dell’Inter, questa volta per la prestazione contro il Salisburgo ritenuta non all’altezza.
La stagione corrente ha messo e metterà l’Inter di fronte a tanti ossi duri, primo dei quali, in ordine cronologico, la Roma di Mourinho. Ma in questa stagione Simone Inzaghi avrà di fronte a sé un ostacolo non da poco: riuscire a smentire le critiche di Arrigo Sacchi. L’ex tecnico del Milan continua a non mandarle a dire ai nerazzurri. Intervenuto nell’ormai consueta intervista a “La Gazzetta dello Sport”, Sacchi non si è detto soddisfatto della prestazione di Lautaro e compagni. Di seguito le sue parole:
“Tutti contenti perché la qualificazione agli ottavi di finale è più vicina. Ma domandiamoci: come ha vinto? Ha dominato l’avversario? No. Ha divertito? Non proprio. L’Inter giocava contro il Salisburgo in larga parte composto da ragazzi nati negli anni duemila, eppure ha sofferto e, molto probabilmente, soffrirà anche nella sfida di ritorno in Austria”.
L’opinionista ha dato le ragioni della propria analisi:
“I nerazzurri hanno grandi valori tecnici e atletici, posseggono molta esperienza, tuttavia fanno un calcio piuttosto approssimativo. Hanno notevoli potenzialità, questo è sotto gli occhi di tutti, però spesso giocano per conto loro”.
Sacchi ha proseguito con un’invettiva verso il gioco nerazzurro:
“Il pressing non esiste. Finita l’azione, rientrano tutti e vanno a fare massa in difesa. Logico che, così facendo, ci si porta l’avversario in casa. Purtroppo l’Inter pratica ancora un calcio che non è completo, non è di standard europeo.È arrivata seconda nella passata stagione, grande risultato, ma adesso i nerazzurri hanno il dovere di migliorarsi. Soprattutto a livello di conoscenze. “
Inter, Sacchi rincara la dose: “Non ha un calcio di standard europeo”
L’ex c.t. della Nazionale si è poi rivolto ad Inzaghi:
Simone Inzaghi, allenatore che dà l’anima e s’impegna tantissimo (e dico questo perché lo conosco da parecchio tempo), deve riuscire a fare un salto in avanti. Per adesso è molto bravo sulla base di un calcio vecchio. Mi piacerebbe che ci fosse un’evoluzione, che si cercasse il dominio del gioco e, di conseguenza, dell’avversario”.
Sacchi ha infine aggiunto sul tecnico nerazzurro:
“Il calcio, non mi stancherò mai di dirlo, è uno sport offensivo e di squadra, mentre noi in Italia lo concepiamo ancora come uno sport difensivo e individuale. Questo è il vero problema”.