Non sarà Inter-Lukaku, ma Inter-Roma. I nerazzurri non commettere l’errore madornale di focalizzarsi esclusivamente sul belga, lasciando da parte i rancori del passato.
Ci sono un paio di date che, annualmente, il popolo interista cerchia in agenda e coincidono tendenzialmente con i due derby: quello d’Italia con la Juventus e la stracittadina contro il Milan. Da questa estate, però, un’altra sfida accende la fantasia ed eccola alle porte: domani il chiacchieratissimo e attesissimo ritorno alla “Scala del Calcio” di Romelu Lukaku, ex re auto-detronizzatosi nel luglio scorso, diventa realtà.
Prima di tutto, però, bisogna analizzare chi il contenzioso metterà di fronte: non sarà Inter–Lukaku, ma Inter-Roma. E così dovrà essere. Gli uomini di Inzaghi, così come il “Meazza”, non dovranno focalizzarsi esclusivamente su ciò che è stato e che poteva essere, ma su ciò è. E anche se i famigerati fischietti saranno vietati, i sostenitori nerazzurri troveranno comunque vie secondarie per bersagliare il proprio ex pupillo. Gesto sbagliato? Assolutamente no. Il tifoso ha il diritto di fare il tifoso e mostrare disapprovazione verso un calciatore, specialmente per ciò che ha rappresentato e per come se n’è andato, è legittimo, mantenendosi però sempre nei confini della legalità.
Quello di domenica sarà un esame anche per il tifo italiano, sottoposto all’ennesimo test di maturità: potrà mantenersi “imbattuto” qualora i sostenitori interisti evitassero insulti di natura razzista verso l’attaccante. Per il bene dei propri beniamini, inoltre, la concentrazione e il rancore verso il 90 non dovranno essere il leitmotiv della serata: ancora una volta le 80000 luci dovranno trascinare l’Inter con il rituale “E per la gente che…” ad una vittoria importante e non dedicarsi esclusivamente a Lukaku.
Così dovranno fare Lautaro e compagni, anch’essi dichiaratamente stizziti verso l’ex compagno ed amico. Certo, l’ex sovrano meneghino è il pericolo numero uno nello scacchiere di Mou e Acerbi, marcatore designato, dovrà svolgere un lavoro sopraffino per arginare il belga, per il quale uno stadio “contro” potrebbe anche trasformarsi in un’iniezione di adrenalina. Inoltre i ragazzi di Inzaghi dovranno affrontare l’intera formazione avversaria evitando i peccati commessi nel passato, di cui uno su tutti: metaforicamente parlando, la Beneamata non dovrà guardarsi allo specchio e sentirsi superiore, specialmente dopo aver ritrovato la prima posizione in campionato e in Champions League.
La strada non è lunga, di più. Adagiarsi sugli allori è qualcosa che i nerazzurri non possono più permettersi, in particolare pensando alle molteplici volte in cui, a seguito delle brillanti performance indaghiate offerte in Europa, il Biscione si è sgonfiato pochi giorni dopo esser tornato nel palcoscenico nazionale. Domenica l’Inter dovrà andare sul rettangolo verde col sangue agli occhi, lasciando in cantina specchi e rancori.
This post was last modified on 28 Ottobre 2023 - 17:40