Nelle ultime settimane filtrava maggiore chiarezza sulle sedi dei nuovi stadi di Milan e Inter. Le volontà delle società non sembrano però coincidere con quella del sindaco Sala.
Rozzano- San Donato. Apparivano già scritte le destinazioni di Inter e Milan per il nuovo stadio. Come annunciato qualche mese fa l’hinterland milanese sembrava l’opzione più valida e altisonante per entrambe le società. I nerazzurri si sarebbero trasferiti nella città attraversata dal fiume Lambro, mentre il nuovo impianto del Diavolo costruito nel sud-est del capoluogo lombardo.
Le due mete erano già approvate dalla Regione, ma il sindaco Beppe Sala ha rivelato di non aver ricevuto nessuna comunicazione ufficiale riguardo la scelta dell’Inter. A margine della presentazione della mostra di Piero della Francesca, il primo cittadino ha commentato come di seguito:
“Le società possono legittimamente andare a fare lo stadio dove ritengono, io personalmente ritengo che sia un errore clamoroso per le società non fare lo stadio a Milano”.
Inter a Rozzano, Sala contrario “Una frottola”
Sala ha manifestato le problematiche che potrebbe portare uno stadio fuori Milano:
“Una frottola che sento dire è che le società garantiscono la sicurezza, ma dove? Non lo possono fare. Credo che uno stadio fuori Milano sia ingestibile perché io non so quanti vigili ha Rozzano, come fa a schierare 100 vigili quando c’è la partita? Qui è illusorio, secondo me si stanno raccontando anche un sacco di frottole”.
Il sindaco meneghino ha dichiarato l’irragionevolezza della decisione:
“Credo che sia un errore macroscopico delle società, ma credo che dal loro punto di vista possono recriminare il fatto che da noi c’è il vincolo e le nostre lentezze, non siamo riusciti a dare risposte in tempi brevi. Non voglio considerare questa partita finita”.
Alle due proprietà Sala ha mandato un messaggio ben chiaro:
“A San Donato i parcheggi sono necessari essendo la metropolitana a un chilometro e un mezzo. Non credo che si possa fare un parcheggio nel parco Sud né alla Maura. Io invito solamente le squadre a ripensarci”.