È uno dei tifosi d’eccezione più accaniti dell’Inter: il suo aneddoto reso noto a distanza di anni fa divertire, con tanto di nostalgia per un successo che resterà storico.
Uno dei momenti più indimenticabili della storia dell’Inter, che i tifosi porteranno indubbiamente nel proprio cuore per sempre, è il Triplete conquistato nel 2010. Il trionfo in Champions League, soprattutto, è una gioia che ancora oggi fa emozionare tutti i nerazzurri, che hanno avuto la fortuna di poter toccare con mano la forza di una squadra capace di dominare in ogni conteso. Non a caso, José Mourinho è da sempre uno dei beniamini di quella annata, malgrado oggi alleni su una panchina rivale come quella della Roma.
Un successo che, nella scorsa stagione, l’Inter è tornata a sfiorare, ma contro il Manchester City di Pep Guardiola la squadra di Simone Inzaghi si è vista costretta ad arrendersi dopo un match in cui i dettagli hanno fatto la differenza. Ma non per questo si sbiadisce il ricordo dell’ultima Champions conquistata (per l’appunto, nel 2010, ndr). A ricordare quella notte è stato di recente un tifoso speciale come Rosario Fiorello, nel corso di una delle puntate del suo “Viva Rai 2”.
Fiorello e quel retroscena sulla Champions del 2010
Chiunque abbia avuto la possibilità di vivere in prima persona quella notte di Madrid, nel maggio del 2010, i ricordi sono sempre vivi e scaldano ogni volta il cuore di una piazza che spera di poter rivivere medesime emozioni quanto prima.
Sarà dello stesso avviso, sicuramente, un tifoso d’eccezione come Rosario Fiorello, di dichiarata fede interista. Durante in uno dei suoi interventi a “Viva Rai 2”, il siciliano ha raccontato un aneddoto speciale proprio riguardo quella notte del trionfo in Champions League.
“Lavoravo a Sky in quel periodo e mi invitarono ad assistere alla finale di Champions League tra Inter e Bayern Monaco”, ha svelato Fiorello, che poi ha avuto modo di ricordare Gianluca Vialli e Paolo Rossi, entrambi presenti in cabina di regia. “C’era anche il trofeo della Champions lì e quindi mi butto sulla coppa, la prendo per le orecchie e la alzo cominciando a dire ‘Vinciamo noi!'”.
Peccato che ciò scatenerà l’intervento della security: “Arrivano in quattro per rimproverarmi perché stavano facendo il giro di tutte le cabine del mondo, successe un mezzo casino”. Insomma, Fiorello ebbe la possibilità di poter toccare la coppa dalle grandi orecchie ancor prima di Zanetti e compagni: un privilegio e un ricordo niente male.