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“Sudditanza mediatica”: Inter, il giudizio scatena le polemiche

Un’Inter spettacolare ha surclassato l’Udinese guadagnando nuovamente la vetta della classifica. Non sono mancate però le polemiche sul rigore che ha poi stappato il match.

In casa Inter la consapevolezza e l’entusiasmo regnano sovrani. L’ulteriore prova di forza offerta contro l’Udinese ha regalato ulteriore fiducia all’ambiente nerazzurro. Rispetto all’anno scorso la squadra di Inzaghi è cambiata del tutto. Ogni partita va affrontata con la stessa mentalità, che sia campionato o Champions League, dal primo al novantesimo minuto con la stessa ferocia.

Nella gara di ieri le espressioni e le prestazioni dei singoli calciatori trasmettevano esattamente questo: una voglia irrefrenabile di azzannare l’avversario e non lasciarlo più.

La squadra di Inzaghi è sempre più autoritaria e sicura dei propri mezzi. I nerazzurri viaggiano a vele spiegate in Serie A. Non si guarda in faccia a nessuno, neppure ad una Juventus che non vuole saperne di fermarsi.

Contro l’Udinese Lautaro e compagni sono entrati sul terreno di gioco con un solo obiettivo, raggiunto a pieni voti. Nonostante il successo rotondo, sono state alcune critiche sul rigore concesso a Lautaro Martinez, trattenuto da Nehuen Perez, poco dopo la mezz’ora.

Inter, l’ex arbitro non è d’accordo: bordata per il rigore di Calhanoglu

La scelta dell’arbitro Di Bello, coadiuvato dal Var, non è stata condivisa dall’ex arbitro Claudio Gavillucci, il quale ha commentato l’accaduto ai microfoni di Rai Radio 1:

“Per me non era calcio di rigore. Non lo era in campo e tantomeno era passibile di una chiamata al Var. Probabilmente, e questo perché siamo uomini, potrebbe aver inciso quello che era successo a Bologna con lo stesso Di Bello pochi mesi fa. L’uniformità di giudizio è l’Eldorado degli arbitri, è la cosa più difficile da raggiungere sia all’interno di una stessa partita che all’interno di un campionato”.

L’ex direttore di gara ha proseguito la disamina come di seguito:

“Io parlerei più che altro di sudditanza mediatica perché quando ero ai massimi livelli dell’arbitraggio italiano ho percepito che a fronte di una contestazione mediatica delle squadre che, a prescindere dai colori, hanno una potenza mediatica maggiore, c’era poi un’attenzione nella designazione di mandare o non mandare un determinato arbitro.

L’ex arbitro Gavillucci contro il rigore concesso all’Inter (LaPresse) – spaziointer.it

Gavillucci ha concluso collegandosi ad un altro episodio:

“L’emblema è il caso di Orsato che dopo l’episodio di Inter-Juventus non ha più arbitrato per anni. Quindi non mandare un arbitro che avesse sbagliato con quella squadra che aveva fatto casino sui giornali e sui media”.

This post was last modified on 10 Dicembre 2023 - 23:14

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redazione