La stagione dell’Inter sta procedendo a gonfie vele ma arrivano delle dichiarazioni che fanno luce su un aspetto in cui crescere per il club.
In casa Inter c’è grande gioia per come sta andando la stagione che, escluso il passo falso in Coppa Italia costato l’eliminazione, vede ancora la squadra di Simone Inzaghi in corsa per obiettivi di valore come campionato, Champions League e Supercoppa Italiana. Merito dei risultati ottenuti da questa squadra va dato senza dubbio alla programmazione della società che negli ultimi anni ha fatto passi da gigante. C’è però chi ritiene che su un aspetto importante l’Inter debba ancora migliorare.
Lo scorso mese di luglio, dopo tanti anni, c’è stato un importante cambio ai verti del settore giovanile nerazzurro. Dopo diverse stagioni Roberto Samaden non è più stato confermato come il responsabile del vivaio interista e al suo posto la società ha selezionato il profilo di Massimo Tarantino. Nelle scorse ore ai microfoni di SportItalia è intervenuto lo stesso Samaden, oggi direttore del settore giovanile dell’Atalanta, che per parecchi anni ha svolto questo compito per l’Inter.
Samaden ha parlato di un aspetto che lui ha giudicato frustrante del metodo di lavoro della Beneamata: “Il rammarico è quello di non aver mai visto valorizzato tutto il lavoro, sicuramente con tutte le scusanti dovute alla situazione del club o a momenti particolari. Chiaro che è frustrante per un responsabile vedere con la maglia di una squadra avversaria di alto rango un giocatore cresciuto nel proprio settore giovanile”.
Samaden ritiene quindi che la società di viale della Liberazione non abbia fatto abbastanza negli ultimi anni per cercare di lanciare i suoi migliori giovani in Prima Squadra e che sia capitato in certi casi di vedere esploderne alcuni in altri club di prestigio. Uno degli esempi più illustri in tal senso può essere quello relativo a Nicolò Zaniolo che se ne è andato dalla Primavera nerazzurra come pedina di scambio dell’affare Radja Nainggolan con la Roma.
Proprio riguardo questo tema incentrato sulle necessità di equilibri economici in periodi di mercato, ha concluso il suo intervento l’ex responsabile del settore giovanile interista: “Questo ormai rientra anche nelle dinamiche del mercato e delle necessità che hanno i club di produrre valore, e magari utilizzare quel valore economico per arrivare ad altri tipi di giocatore”.