Marotta si lascia andare a delle dichiarazioni sulla decisione presa sul Decreto Crescita. Arriva l’annuncio ai microfoni di Sky e del TG1.
Nelle ultime ore è arrivata la notizia ufficiale della mancata proroga del Decreto Crescita da parte del Consiglio dei Ministri. Chi non si è trovato d’accordo con questa decisione è stato l’amministratore delegato dell’Inter: Beppe Marotta. L’a.d. nerazzurro si è espresso in merito alla vicenda ai microfoni del TG1:
“Nel momento in cui il calcio italiano stava risalendo la china a livello mondiale ed europeo, con le tre finali delle coppe europee raggiunte la scorsa stagione, abolire il Decreto Crescita rappresenta un autogol per il mondo del pallone e per il Paese in generale. Anche perché non ne usufruiscono solo i giocatori: ci sono anche allenatori (Mourinho, ndr) che sono venuti in Italia e hanno avuto agevolazioni fiscali grazie al Decreto”.
Marotta sulla mancata proroga del Decreto Crescita: le dichiarazioni
Marotta ha poi approfondito il discorso rilasciando altre dichiarazioni a Sky:
“Le agevolazioni fiscali del Decreto Crescita avevano come obiettivo quello di facilitare l’ingresso in Italia di giocatori di qualità. Senza questi calciatori il nostro campionato sarà impoverito, il prodotto ‘Serie A’ ne risentirà e ci sarà anche un minor indotto per lo Stato in termini di tasse”.
Poi il membro del consiglio per la Figc e la Lega ha parlato di eventuali soluzioni da trovare:
“Bisognerà trovare degli accorgimenti, ma l’abolizione del Decreto Crescita ha prodotto un danno irrimediabile per l’intero sistema calcio. Saremo meno competitivi a livello europeo e ne risentirà anche il nostro campionato, non solo le grandi ma anche le medio piccole avranno meno introiti perché il prodotto sarà meno appetibile per le tv. Era uno strumento importante a poco più di un anno e mezzo dall’inizio del primo Mondiale per club a 32 squadre, con due nostre formazioni al via”.
Marotta poi ha negato che i giovani avranno vantaggi dalla mancata proroga del Decreto Crescita, che sparirà domenica a mezzanotte, insieme al 2023:
“Un vantaggio per la Nazionale e i nostri talenti? Assolutamente no, i prodotti italiani non erano svantaggiati dall’arrivo di campioni dall’estero e anzi avere giocatori forti con cui allenarsi permetteva loro di crescere. Questa decisione di abolire il Decreto non porterà nessun vantaggio al nostro calcio”.