Il campionato di Serie A è entrato nel vivo e la sfida tra Inter e Juventus in lotta per lo scudetto si fa sempre più interessante
Le due squadre più rappresentative d’Italia si apprestano a vivere una seconda parte decisiva della stagione. I nerazzurri hanno chiuso al primo posto il girone d’andata laureandosi, conseguentemente, campioni d’inverno. Al secondo posto, a due lunghezze di distanza c’è Max Allegri con la sua Juventus che sta cercando di mettere pressione all’Inter.
Una sfida storica che porta con sé tante polemiche partendo dallo scudett0 di cartone passando per la mancata espulsione di Pjanic nel famoso 2-3 di San Siro gestito dall’arbitro Orsato fino ad arrivare ad oggi. Proprio in questa stagione si è riaccesa la rivalità tra le due compagini, un duello che ha animato gli anni 2000 e che dunque porta con sé tanti ricordi.
In un momento negativo per il Var e l’arbitraggio italiano, un’analisi di “Tuttosport” ha espresso quanto siano rilevanti le differenze che vengono fatte nel mondo del calcio e in campo e dinanzi alla giustizia sportiva. La mancata equità, infatti, genera malcontento, diffidenza, complotto e dietrologia.
In merito all’equità nel mondo del calcio, c’è da fare chiarezza sull’interpretazioni da parte degli arbitri dei vari falli e gesti irregolari che vengono messi in evidenza nel rettangolo di gioco. Il numero di ammoniti tra Juventus ed Inter è molto diverso (50 contro 24) e il motivo per cui ciò può essere spiegato, ricorda Tuttosport, è che siamo nel Paese in cui il più grande scandalo calcistico della storia, Calciopoli, ha visto infliggere alla Vecchia Signora una punizione esemplare mentre, a tempo scaduto, vennero fuori accuse anche all’Inter, nonostante fosse stata dichiarata vincitrice dello Scudetto.
Una situazione irreparabile che ha visto anche negli ultimi anni decisioni ancora non uniformi tra i club. L’ultima è la penalizzazione di 10 punti e 100 milioni di danni alla Juventus nel corso dell’ultima stagione di Serie A 2022/23 a causa di plusvalenze fittizie, svolte anche da altri club, i cui dirigenti non sono stati mai colpevolizzati o in certi casi neppur indagati.
Una bufera che, una semplice vittoria di una partita o addirittura la premiazione con un trofeo, non potrà mai essere placata poiché spesso e volentieri dinanzi alla giustizia, a quanto pare, non si è sempre uguali: “Non è l’eccesso di severità o lassismo di chi giudica che scatena sospetti e polemiche, ma la disuguaglianza dei giudizi di fronte alle medesime situazioni“, la tesi del direttore di TuttoSport Guido Vaciago. La polemica è assicurata.