Il giorno di Inter-Juventus si avvicina e i giocatori si preparano a quella che potrebbe essere già la partita decisiva dell’anno. E secondo qualcuno, l’Inter parte avvantaggiata con Calhanoglu in campo.
La partita dell’anno. Non semplicemente come ogni stagione, ovvero da quando è nata la rivalità fra i due club. Perché quest’anno c’è qualcosa di veramente importante in palio fra Inter e Juventus. Ed è la vittoria del Campionato.
Forse in pochi si sarebbero aspettati una spietata lotta a due proprio fra Bianconeri e Nerazzurri. Entrambe le formazioni hanno saputo dimostrare di poter andare avanti spediti, anche se con qualche piccola sbavatura.
Sbavature che la squadra guidata da Allegri non vorrà né potrà concedersi domenica sera al Meazza. Poiché potrebbe significare addio alle aspirazioni di portare a Torino il trofeo nazionale che manca da tre anni.
Per questo, i giocatori della Juventus dovranno farsi trovare pronti davanti alla formazione nerazzurra, che cela importanti insidie. Una di queste è Hakan Calhanoglu, non ci sono dubbi a riguardo. Specialmente per una persona, che lo ha definito “il centrocampista più forte del mondo”. Ecco di chi si tratta.
Calhanoglu: perché è il migliore al mondo
Colui che ha parlato del centrocampista nerazzurro ai microfoni di Sky Sport quest’oggi è stato Vincenzo Montella, CT della Turchia che conosce molto bene Calhanoglu.
Ed è per questo che parlato delle sue caratteristiche, della sua crescita in campo negli ultimi anni e di come sia fondamentale per i compagni di squadra:
Ha trovato una nuova posizione in campo che non ho ancora sperimentato con lui in Nazionale visto che noi giochiamo in maniera diversa. Dico che è il più forte perché è maturo, riesce a ottimizzare la sua qualità fisica, riesce a gestire i momenti della partita, guida i compagni, fa gol. In questo momento rispondo di sì (alla domanda se Calhanoglu sia ora il centrocampista più forte al mondo, ndr), sa leggere la partita, le situazioni di gioco, lo si vede in campo. Ottimizza il suo talento, tutta la sua capacità fisica: non spende nulla in più di quello che è necessario.
Quando è arrivato al Milan, arrivava da sei mesi di inattività per squalifica. Aveva bisogno di ritmo, in Italia c’è meno spazio e meno tempo in attacco, adesso gioca in una posizione diversa, l’Inter funziona, è ben messa in campo e anche lui è cresciuto molto come calciatore, come letture, è sempre presente in campo. Velocizza il gioco quando serve, sa quando rallentarlo. La squadra è messa bene in campo e lui gioca con facilità.
Un pensiero che non ha lasciato indifferenti i tifosi dell’Inter, che dal 2022 hanno accolto in squadra l’ex rossonero, ormai legato alla causa nerazzurra fino al 2027, come da rinnovo della scorsa estate. E chi lo sa: magari la storia d’amore è destinata a durare ancora più a lungo. E punteggiata da ancora più vittorie e trofei.