L’ex dell’Inter ha analizzato la cavalcata nerazzurra verso lo scudetto e oltre, rivelando i segreti del successo interista.
Varie sono state le leggende che negli anni hanno indossato la maglia dell’Inter. Tra queste spicca sicuramente Lothar Matthäus, leggenda del calcio tedesco e bandiera della Beneamata, che segue con passione la marcia della squadra meneghina. In un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, ha condiviso le sue riflessioni sul momento d’oro dei nerazzurri in vista del confronto con la Roma nella 24esima giornata di campionato.
A proposito della spallata scudetto data alla Juventus nell’ ultimo turno, la risposta di Matthäus è stata categorica: “L’Inter ha meritato, ha dimostrato superiorità“. Se si parla dell’ attuale Inter, non si può che dipingere un quadro positivo per prospettive presenti e future.
Ma ha aggiunto un importante monito: “Bisogna sempre guardarsi le spalle“. Tuttavia, nonostante l’invito a non rilassarsi ai ragazzi di Inzaghi, il tedesco è fiducioso nel percorso della squadra e ha sottolineato che l’Inter non sia “un fulmine a ciel sereno“: i nerazzurri giocano con continuità da ormai tre anni, incanalandosi in una straordinaria progressione che li ha condotti ad un passo del trionfo in Champions League.
Il segreto del Biscione? “Sono riusciti a recuperare la cosa più importante: il Dna Inter.” – ha affermato l’ex numero 10, mettendo in luce la continuità e la solidità che la squadra ha dimostrato nel tempo, paragonabile a quella del Bayern in Germania e della Juventus in Italia.
Matthäus l’ha descritta come “un’Inter diversa”, di una solidità e creatività insolite: riesce a giocare un calcio offensivo, ad avere grandi capacità realizzative e a mantenere una grande compattezza difensiva. Ne ha elogiato la duttilità tattica e la capacità di adattamento.
Altro punto di forza è sicuramente aver un buon condottiero, dal calibro di Simone Inzaghi, di cui ha lodato la gestione a centrocampo durante la partita, ma soprattutto quella negli spogliatoi. Infatti, è impossibile non notare la coesione del gruppo, che si riflette non solo nella disciplina tattica: “Sono parte di un sistema preciso in cui anche i più giovani riescono ad integrarsi subito e facilmente” – ha dichiarato Matthäus.
Il confronto tra Lautaro e Lukaku, ex compagni ed ora avversari, è un tema interessante. Matthäus si è soffermato sull’importanza per Lautaro di avere un nuovo compagno d’attacco, consentendogli di esplorare nuove posizioni e ruoli. Molto probabilmente, ci potrebbe essere un aspetto psicologico legato alla separazione da Lukaku, fattore che potrebbe aver contribuito alla crescita individuale dell’argentino.
Oltre alle punte, Matthäus ha citato altri giocatori che lo hanno impressionato. Ha definito Barella “il motore” della squadra, mentre Calhanoglu e Mkhitaryan si sono rivelati una piacevolissima sorpresa per l’ex campione. Matthaus, infine, ha definito il reparto metodista dell’Inter il migliore in Europa.
This post was last modified on 9 Febbraio 2024 - 10:40