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“Solo 15 minuti…”: Sanchez, un leone in gabbia con Conte

Alexis Sanchez, come di consueto, senza peli sulla lingua. Il cileno ha mandato una stoccata ad Antonio Conte sul passato. 

In questo girone di ritorno Simone Inzaghi ha trovato un valore aggiunto all’interno del suo organico. Contrariamente a quanto (poco) fatto vedere nella prima parte di stagione, il cileno si sta ritagliando il suo spazio con giocate degne del Niño Maravilla. Dopo vari infortuni e performance sottotono il 70 ha svoltato diventando un 12esimo uomo nella formazione nerazzurra.

Difficilmente, però, l’ex Arsenal Barcellona (tra le altre) rimarrà all’Inter. Malgrado la seconda avventura a Milanoa meno di ribaltoni, durerà solamente un anno, Sanchez ha saputo griffare a modo suo il sempre più vicino scudetto. Per il Niño si tratterebbe del secondo trionfo in nerazzurro dopo quello nel 2020/2021.

A proposito dell’ultimo tricolore vinto, il cileno ha riavvolto il nastro, tornando all’era Conte. In un’intervista concessa a “La Voz de la Experiencia“, l’attaccante ha espresso parole al veleno su quel periodo. Di seguito la stoccata all’ex tecnico:

Avevo 15 minuti per dimostrare a Conte che potevo essere migliore degli altri. Quindici minuti nel calcio sono molto complicati. Arrivavo due ore prima per l’allenamento e iniziavo a correre per 15 minuti, così che quei 15 minuti potessi farli a 100, 1000. Perché non è facile riscaldarsi ed entrare, soprattutto se giochi contro la Juve, è difficile”.

Inter, Sanchez al veleno: l’ha detto sul periodo di Conte

Il cileno ha rincarato la dose contro l’ex allenatore sullo scarso impiego:

Ero carico per quei 15 minuti. Mi sono detto “amo questo sport e poiché amo questo sport voglio dimostrarlo all’allenatore in 15 minuti”. Nemmeno i migliori giocatori del mondo lo fanno”.

Frecciata di Sanchez sul periodo di Conte (LaPresse) – spaziointer.it

Il classe 1989 ha proseguito con un aneddoto risalente a quel periodo:

Una partita perdevamo 1-0Entrai. Gol e assist per Lautaro. Vincemmo 2-1. La partita successiva, partii titolare. Non avevo margine di errore. Sapevo che se avessi sbagliato un passaggio Conte mi avrebbe tolto. Feci due gol. Lui venne, mi strinse la mano e niente più”.

Altro episodio passato vede come protagonista il connazionale Arturo Vidal, che nello spogliatoio di allora tuonò di fronte all’intera squadra sottolineando come Sanchez fosse il miglior calciatore all’interno della rosa dell’epoca, l’unico capace di fare la differenza.

Insomma, il rapporto con Conte non è mai stato idilliaco, come affermato anche in quest’ultimo siparietto:

Un giorno, in palestra, Conte mi disse ‘io lo so che dovrei farti giocare titolare ma se le cose si mettono male…Lukaku e Lautaro sono diversi. Tu sei l’unico che può farmi la differenza entrando dalla panchina’. E io volevo rispondergli: ‘Sì ma se mi metti prima vinciamo 2-0 e le cose non si mettono male’. Ma lasciai stare e dissi solo ‘va bene mister'”.

Le interviste “taglienti” di Sanchez sono ormai rinomate. Su tutte spicca la celeberrima dichiarazione del “leone in gabbia”, che ha reso il cileno uno dei calciatori più talentosi e chiacchierati degli ultimi anni.

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Published by
Francesco Flauto