Il difensore nerazzurro ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport, affrontando il tema dello Scudetto, del futuro all’Inter e delle caratteristiche della squadra.
Alessandro Bastoni è a tutti gli effetti un calciatore dell’Inter dall’estate del 2017, ma la società nerazzurra lo ha lasciato per due stagioni in prestito all’Atalanta e per un’annata in prestito al Parma, in modo tale da farsi le ossa nel massimo campionato italiano. La maglia dell’Inter comincia ad indossarla nel 2019, quando sulla panchina nerazzurra sedeva Antonio Conte. In questi anni, prima con Conti e poi con Inzaghi, le qualità del difensore azzurro, sia a livello tecnico che fisico, sono cresciute notevolmente, tanto che Bastoni è puntato da molti club europei, ma l’Inter difficilmente se lo lascerà scappare. E la fede nerazzurra del calciatore aiuta molto la società.
Il difensore nerazzurro, che tra l’altro oggi festeggia i suoi 25 anni, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport, parlando di più temi, uno su tutti lo Scudetto:
Ad inizio anno non eravamo favoriti, nessuno ci ha messo avanti in partenza. E nemmeno noi sapevamo quali uomini sarebbero entrati in gruppo. Lo Scudetto è una bella rivincita per noi che abbiamo fatto integrare i nuovi. È un successo del gruppo Inter.
Le parole sul Derby della Madonnina, che può consegnare all’Inter la seconda stella:
È bello vincere il derby a prescindere da tutto, che questo possa decidere lo Scudetto è un caso. Vogliamo la partita per noi stessi e per i tifosi. Le cinque vittorie con il Milan non bastano, ne servono molte altre.
Sul sistema del gioco dell’Inter, creato dall’ottimo lavoro del tecnico Simone Inzaghi:
Il mister ci ha suggerito l’idea di mobilità, ma tutto ha origine dalla disponibilità e dall’atteggiamento mentale generale: se io salvo, Miki o Lautaro sanno che devono difendere. Tutti difendiamo e tutti attacchiamo: sappiamo quello che dobbiamo fare ed ecco che viene fuori l’Inter. Io ho un compito a seconda della posizione in cui mi trovo.
Sul futuro in nerazzurro:
Al momento dico con certezza che il mio futuro sarà in nerazzurro. Ogni volta che arrivo a San Siro, guardo sempre un anziano che sventola la bandiera nerazzurra: sono cose che ti rimangono, io gioco per le emozioni.
Infine sull’eliminazione in Champions e sugli obiettivi futuri:
Rimpianti? Prima di Inzaghi l’Inter non arrivava gli ottavi da un’infinità. Ma stiamo crescendo, viviamo un rammarico per essere usciti contro l’Atletico, mentre due anni fa era un evento essere eliminati. Sogno? Poter vincere la Champions con la maglia nerazzurra, ma anche il Mondiale per Club.
This post was last modified on 14 Aprile 2024 - 11:08