Hanno fatto scalpore le parole di Adriano Galliani nei confronti dell’Inter. L’ad del Monza non ha gradito un comportamento dei Nerazzurri.
L’evoluzione che sta subendo il calcio in questi ultimi anni è sotto gli occhi di tutti: si sta andando sempre di più nella direzione dello spettacolo. Non a caso il numero delle partite è aumentato in modo esponenziale e se da un lato a giovarne è proprio lo spettacolo (ad anche le casse dei club), dall’altro lato ad esserne meno entusiasti non possono che essere i giocatori e gli allenatori.
Basti pensare, ad esempio, alla stagione che aspetta l’Inter di Simone Inzaghi. Dall’anno prossimo il format della Champions League sarà stravolto, con due gare in più da giocare nella prima fase, e non va poi dimenticato il nuovo Mondiale per Club in programma a luglio. Si prospetta, quindi, un calendario fittissimo con i Nerazzurri (così come gli altri top club europei) che potrebbero disputare quasi 70 gare stagionali.
Per questo motivo alcuni top club italiani si stanno muovendo per provare a ridurre il numero di squadre in Serie A, così da poter disputare meno partite. L’idea non convince più di tanto (ovviamente) i club medio-piccoli che rischierebbero più facilmente di scendere in Serie B. Nelle ultime ore anche Adriano Galliani, amministratore delegato del Monza, si è espresso in maniera molto dura sulla vicenda.
Galliani duro contro i top club: “Avrei tentato una manovra meno rozza”
L’ad del club brianzolo è intervenuto nel corso delle audizioni davanti alla Commissione Cultura e istruzione del Senato sulle “Prospettive di riforma del calcio italiano”, parlando anche della proposta di alcuni top club italiani. L’ex dirigente del Milan ha accusato Inter, Juventus, Milan e Roma di aver agitato in modo non del tutto corretto:
Milan, Inter, Juventus e Roma, hanno pensato che si potesse cambiare il formato delle Serie A da 20 a 18 squadre. Avrei tentato una manovra meno rozza. Si può anche cambiare formato, ma con risorse e percentuali di ricavi a chi retrocede. In questo momento si sta creando un divario immenso tra le prime in Italia e le ultime.
Secondo Galliani, quindi, l’idea di diminuire il numero di squadre in Serie A non è totalmente da escludere, ma i modi in cui hanno agitato i quattro top club italiani non sono stati apprezzati. La vicenda di certo non si concluderà a breve e l’impressione è che al momento ci sia una vera e propria spaccatura.