Dopo la conquista del ventesimo Scudetto, Beppe Marotta ha parlato della stagione nerazzurra e delle future scelte del club.
Dopo una stagione a dir poco straordinaria, ora spazio ai festeggiamenti. I nerazzurri, dopo un campionato di grande livello, hanno finalmente raggiunto l’obiettivo tanto desiderato, conquistando il ventesimo Scudetto della propria storia e la seconda stella. Raggiungere l’aritmetica proprio grazie alla vittoria nel derby contro il Milan ha reso ancora più incredibile la stagione della squadra di Simone Inzaghi.
Per raggiungere questo genere di traguardi serve, però, un grande lavoro da parte di tutti. Uno dei protagonisti più importanti è stato sicuramente il tecnico piacentino che, dopo aver vissuto momenti bui durante la scorsa stagione, è riuscito a creare una macchina perfetta. Tanti i calciatori migliorati grazie al lavoro del tecnico nerazzurro, tutti perfettamente integrati nel sistema di gioco proposto. Cruciale anche il lavoro della dirigenza del club, con Beppe Marotta che ha raccontato la stagione dell’Inter.
Inter, Marotta sul futuro di alcuni calciatori: “Nel mondo del calcio non si può parlare di incedibilità”
Beppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, è intervenuto a margine dell’evento organizzato a San Siro da Il Foglio. L’ex dirigente della Juventus ha trattato vari temi, dalla vittoria dello scudetto passando per le possibili scelte sul futuro del club, come il rinnovo di Inzaghi e quello di alcuni pilastri della squadra. Prima di tutto, un’immagine di questo Scudetto: “I 95 minuti dell’altra sera, combattuti fino all’ultimo calcio d’angolo. Poi è finita una tensione importante. Siamo diventati campioni d’Italia, abbiamo vinto la seconda stella ed è stato qualcosa di straordinario”.
Sui tanti meriti attribuitigli per questo grande traguardo: “Quando si vince ci sono le attestazioni di stima da parte di tanti. È gratificante per tutti. Ma dobbiamo riconoscere il ruolo importante anche dell’allenatore e della squadra. Poi loro hanno avuto alle spalle una società forte e da sempre non si vince senza una società forte alle spalle. Ne è venuto fuori un modello vincente“.
Sul futuro di Simone Inzaghi: “Noi vogliamo continuare questo processo evolutivo e non rivoluzionario. Simone Inzaghi non si discute e su indicazione di Zhang prolungheremo il suo contratto. Non faremo rivoluzioni nella squadra e cercheremo di guardare l’obiettivo della sostenibilità cercando però di centrare altri obiettivi vincenti“.
Sui rinnovi di Lautaro Martinez e Nicolò Barella: “Più che di rinnovo parlo di prolungamento. Non c’è ansia perché non c’è scadenza. Da parte nostra c’è la volontà di analizzare il parco giocatori e di conseguenza valutare questi prolungamenti. Vogliamo creare uno zoccolo duro“.
I possibili movimenti di mercato: “Acquisti onerosi da escludere? Non ci precludiamo niente. Mantenere questo organico significherebbe mantenere un gruppo vincente. Due acquisti sono già stati fatti. Con Ausilio lavoreremo per puntellare quello che è un organico forte“. Nessun bisogno di cedere, ma difficile parlare di incedibilità: “Se arrivano offerte ci sono incedibili? Credo che nel mondo del calcio non si può parlare di incedibilità. Le società non sono più padroni dei giocatori e il destino è nelle loro mani. Tutti i giocatori che sono tesserati con noi hanno espresso la volontà di restare. Siamo l’Inter, meglio di qua dove si può andare?“.
Sull’apertura di un ciclo con questa squadra: “Il ciclo non è appena iniziato, ma c’è ancora margine di miglioramento e margine per avere aspettative e far si che questa squadra torni a mantenere il ruolo da protagonista che le viene riconosciuto“.