Chi è Mkhitaryan (Asna Foto) - SpazioInter.it
Il centrocampista parla alla tv pubblica armena dello Scudetto appena vinto e del suo futuro
Tra i giocatori che hanno segnato la stagione dei nerazzurri c’è sicuramente Henrikh Mkhitaryan. Dal suo arrivo all’Inter, all’inizio della scorsa stagione, è entrato velocemente negli schemi di Inzaghi, diventando in breve tempo uno degli inamovibili del tecnico ex Lazio.
In due anni con la maglia dell’Inter ha già raggiunto 94 presenze, di cui 45 in quest’annata. Un numero di gare impressionante, soprattutto considerando che il prossimo 21 gennaio compirà 36 anni.
Al centrocampo di Inzaghi ha portato esperienza, viste le sue avventure nei più grandi club europei come Shakhtar Donetsk, Borussia Dortmund e Arsenal. Al termine del suo contratto con la Roma sembrava essere arrivato al capolinea della sua lunga carriera ricca di successi. Al suo palmares, però, mancava solamente il titolo nazionale, raggiunto lo scorso 22 aprile con l’Inter in occasione del derby contro il Milan.
Il sogno a questo punto diventa quello della Champions League, unica competizione europea non alzata dal centrocampista armeno. Chissà se il prossimo anno riuscirà a vincerla con l’Inter, o se rimarrà solamente un desiderio mai avverato.
A proposito della stagione con i nerazzurri, Mkhitaryan ne ha parlato oggi in un’intervista alla tv pubblica armena: “Ho aspettato a lungo lo scudetto, è un trofeo prezioso. Sono molto felice perché non tutti riescono a vincerlo a 35 anni.”. Guardando alla sua carta d’identità parla anche della difficoltà di giocare così tante partite e che il suo segreto sia il riposo e la massima dedizione negli allenamenti.
Tra le varie dichiarazioni, c’è spazio anche per uno sguardo al futuro e alla sua esperienza in nerazzurro che l’armeno ha annunciato durerà fino al termine del suo contratto, nel giugno del 2026.
Dopo questa data spetterà a lui e alla società decidere se proseguire insieme oppure dirsi addio. In caso di separazione con l’Inter, ha espresso il suo pensiero riguardo all’opzione di terminare la propria carriera in Arabia Saudita, la metà più ricercata in questo momento dai suoi colleghi.
“L’amore per il calcio è importante. Ho sempre avuto quell’amore sin da quando ho toccato la palla per la prima volta. Ho sempre amato il calcio per il gioco, non per i soldi. Quella porta per me è chiusa”. A questo, infine, aggiunge che, secondo lui, il vero valore aggiunto del calcio europeo siano il livello di gioco, il calore e l’atteggiamento dei tifosi.