Della fine dell’era Zhang alla presidenza dell’Inter si sentirà parlare ancora molto. Non solo per l’operazione in sé, ma perché spuntano fuori delle novità. L’ultima riguarda Pimco e la fumata nera.
Oggi si apre un nuovo capitolo in casa Inter, e pone un punto definitivo agli otto anni vissuti con a capo Steven Zhang, presidente della società Suning International e – ormai – ex presidente dei nerazzurri.
Al timone del club iridato la società statunitense Oaktree Capital Management, che dopo il prestito triennale concesso all’ex presidente nerazzurro – non restituito nei tempi pattuiti, ovvero entro la giornata di ieri 21 maggio – ha ottenuto il controllo della società calcistica.
La notizia dell’ufficialità del passaggio di proprietà, però, non è stata l’unica a trapelare nel corso di questa giornata. Il quotidiano milanese Il Giorno, nel ricostruire quanto accaduto sul fronte nerazzurro, ha analizzato anche il naufragio del possibile matrimonio fra l’Inter e Pimco, altro fondo americano che si era interessato al possesso del club.
Nel momento più difficile della gestione Zhang al’Inter, due società si affacciano all’orizzonte per portare aiuto. Entrambe sono di nazionalità americana, e rispondono ai profili della Oaktree e della Pimco.
La prima garantiva un prestito con un tasso di interesse, però, ben superiore al 12%. Motivo per cui Zhang ha bussato alle porte della Pimco, che avrebbe garantito al patron nerazzurro un prestito di oltre 400 milioni di euro con cui avrebbe ripagato il debito con Oaktree e che lo avrebbero aiutato a dilatare i tempi per capire in quale direzione procedere.
Tuttavia, qualcosa ha fatto saltare la trattativa. E, secondo Il Giorno, “si tratta della ‘clausola di garanzia’ stipulata da Oaktree con Zhang, ovvero la percentuale del 20% sull’eventuale vendita dell’Inter da corrispondere ai californiani”.
Il quotidiano ha poi continuato così, nella sua ricostruzione:
Negli ultimissimi giorni neppure il disperato tentativo di ottenere una dilazione di un anno dal fondo di Los Angeles è andato a buon fine. E siccome a garanzia di quel prestito erano state date in pegno le azioni della società, sia il 68,55 % di proprietà Suning, sia il restante 31% nelle mani di LionRock, l’Inter è passata nelle mani del fondo di private equity.
Zhang, dunque, ha visto saltare entrambe le possibilità per restare a capo dell’Inter. E così questa mattina è stato destituito della sua carica, pur vedendo il suo debito cancellato e ricevendo anche un indennizzo stabilito appositamente da un esperto di Oaktree.