L’ex nerazzurro riavvolge il nastro e svela il retroscena sull’attuale top player dell’Inter, “accusato” di avere poca pazienza.
Quest’anno la scalata nerazzurra è arrivata ad uno dei picchi più alti dell’ultimo decennio. La seconda stella raggiunta facendo il vuoto alle spalle non è un punto d’arrivo, ma una cima eccezionale ottenuta dopo anni di lavoro. Un percorso lungo che trae origine dall’arrivo di Luciano Spalletti, artefice del ritorno in Champions League dopo sei anni di astinenza, e proseguito da Antonio Conte.
Il neo allenatore del Napoli ha posto le basi per le nuove vittorie, poi colte egregiamente da Simone Inzaghi, che ha totalizzato sei trofei e una finale europea in tre anni. Un bottino invidiabile, che tuttavia non sarebbe stato possibile senza i suoi predecessori e i giocatori che si sono susseguiti nel corso degli anni post Spalletti. La rosa attuale dell’Inter fa invidia, ma anche gli organici precedenti, seppur sulla carta inferiori, hanno contribuito alla risalita.
Uno che di certo non fu un gregario è Borja Valero. L’ex centrocampista ha riassunto la sua avventura nerazzurra al “LeoVegas.News” come segue:
“L’Inter ha una storia veramente importante e noi avevamo bisogno di far tornare i tifosi a vivere nuove cose importanti. Cose che da un po’ di tempo mancava alla Milano interista.”
Spostando l’attenzione sulla formazione attuale, Borja ha svelato un aneddoto sul trascinatore Lautaro Martinez:
“E’ cambiato tantissimo, da giovane aveva poca pazienza. Voleva giocare ma aveva davanti un attaccante forte come Icardi. Ma alla fine è riuscito a ritagliarsi il suo spazio diventando il capitano di questa Inter.”
Il Toro non si smentisce mai. Con la sua cattiveria agonistica e la voglia di spaccare tutto, il capitano nerazzurro è uno dei simboli più indelebili di questa scalata. Un pilastro destinato a rimanere ancora a lungo nel progetto Inter.
Successivamente, alla domanda “Partita che, tornando indietro, rigiocherebbe subito?”, lo spagnolo non ci ha pensato nemmeno un secondo:
“Rigiocherei subito la finale di Europa League contro il Siviglia nel 2020, anche se Sono combattuto tra quella e la finale di Coppa Italia contro il Napoli (persa 3-1 ai tempi della Fiorentina, ndr). Per quanto riguarda Conte, è un allenatore con un’ambizione per la vittoria mai vista prima in nessun’altra persona.”
La sconfitta contro gli andalusi è stato il primo passo, seppur doloroso, verso un nuovo orizzonte nerazzurro.
This post was last modified on 28 Giugno 2024 - 21:09