L’Italia e il blocco Inter, interviene Biasin: “È come il cannolo scomposto”

Il paragone di Biasin per rispondere alle polemiche sul blocco Inter in Nazionale, nel mirino del giornalista c’è Spalletti

C’è ancora tanto amaro in bocca per l’eliminazione dell’Italia dall’Europeo per mano della Svizzera. Prestazione pessima degli azzurri, fra le peggiori in assoluto: l’unico all’altezza è stato Gianluigi Donnarumma, che ha salvato più volte la situazione.

Lo ha fatto anche nel primo tempo contro la Svizzera. Purtroppo però non è bastato perché tutti gli altri non sono riusciti a dare il meglio di sé, nemmeno gli interisti.

Barella e Bastoni, titolari all’ottavo di finale, non erano nemmeno al meglio. Non c’era, invece, per infortunio Dimarco. Frattesi è entrato a cinque minuti dalla fine con il risultato ormai definito.

Tantissime critiche per Luciano Spalletti, che non è riuscito a trasmettere ai suoi giocatori un’organizzazione di gioco né in fase difensiva e né in quella offensiva.

Fra le accuse più forti nei suoi confronti c’è quella di aver cambiato troppo. Infatti l’Italia è scesa in campo per quattro partite con quattro formazioni diverse.

Oltre al commissario tecnico, i tifosi delle altre squadre (e non solo) in queste ore stanno facendo facile ironia sul famoso blocco Inter, che in realtà nemmeno era al completo in campo contro la Svizzera.

Biasin difende gli interisti in Nazionale

Il giornalista Fabrizio Biasin, noto tifoso nerazzurro, è intervenuto in merito a questa polemica con un paragone particolarmente calzante. E, soprattutto, dando qualche responsabilità al mancato rendimento alla loro posizione in campo.

Blocco Inter in Nazionale, Biasin risponde alle polemiche
Biasin contro Spalletti, difende così gli interisti (ANSA) – SpazioInter.it

Si parla di blocco Inter che ha fallito, ma un blocco è tale se i giocatori che lo compongono vengono utilizzati nel loro ruolo e attorno ci si costruisce il resto“, ha scritto Biasin.

In effetti è difficile dargli torto: Bastoni non lo abbiamo mai visto nella posizione a lui più congeniale, e cioè quella di braccetto a sinistra (in costruzione è stato utilizzato da perno centrale con Calafiori a sinistra), così come Barella, schierato davanti alla difesa da mediano o da trequartista con la Svizzera. Mai sul centro destra, la sua zona preferita.

Lo stesso discorso vale anche per Federico Dimarco, “costretto” a difendere da terzino e non da quinto in molte situazioni. L’unico più vicino alla sua posizione è stato Davide Frattesi, anche se non da mezzala pura come all’Inter ma più da trequarti (ruolo che può comunque fare).

Biasin completa il suo ragionamento con il suo paragone: “E’ come il “cannolo scomposto”: gli ingredienti sono gli stessi, ma te lo mangi tu“. 

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