A due settimane dall’inizio del ritiro, il fondo Oaktree ha già fissato l’asticella per la stagione imminente. La richiesta a Inzaghi e squadra è netta.
Vincere è difficile, ma confermarsi lo è ancor di più. E lo sa bene anche l’Inter. Basta dare un occhio all’albo d’oro della Serie A, concentrandosi in particolare sugli ultimi cinque anni. I nerazzurri sono stati gli unici a conquistare due scudetti dal 2020 ad oggi, ma a distanza di tre anni l’uno dall’altro. L’annata imminente si prospetta come una delle più complicate e sfiancanti della storia.
È vero, a bocce ferme la corazzata di Inzaghi parte ancora in pole. Ma le dirette concorrenti si sono rinforzate, e non poco. Bisognerà ritrovare da subito quell’alchimia nel gruppo che per buona parte è stato confermato. Il tricolore sul petto deve essere uno sprono a migliorarsi sempre di più. Malgrado il proverbio sia differente, quale frase migliore se non “fatto 20, facciamo 21”. Ma non è tutto.
Dai piani alti la richiesta rivolta a Inzaghi e squadra è alzare l’asticella, spingersi oltre. Non solo lo scudetto. Come riportato da “La Gazzetta dello Sport”, infatti, il fondo Oaktree crede molto nella crescita in campo internazionale. Champions e Mondiale per Club non sono un obbligo categorico, ma non vanno assolutamente messe in secondo piano.
Inter, la richiesta di Oaktree è netta: caccia all’Europa
L’anno scorso il mirino era chiaro sin dai primi giorni di ritiro. La seconda stella come priorità assoluta, a costo di oscurare le altre competizioni. E così è stato, malgrado la brutta serata di Madrid rappresenti ancora un microscopico rammarico nella mente del popolo nerazzurro. La nuova proprietà sposa invece una logica diversa, anche perchè l’Inter, se vogliamo, si è ulteriormente rinforzata. La Champions diventa quindi quasi cruciale per la società americana.
Sono arrivati tre innesti come Martinez, Zielinski e Taremi che nelle gerarchie partono dietro, ma non possono definirsi come riserve, anzi. Ogni titolare ha un vice di assoluto valore che può essere schierato, talvolta, in campionato. Nel 2023/24 Inzaghi ha utilizzato ben tre calciatori oltre i 2800 minuti. Il regime va cambiato in un’annata da mille e una notte.
Il tutto per favorire il prestigio e il miglioramento del brand che può dare il torneo continentale e, più avanti nel tempo, il Mondiale per Club. Nell’agenda di Inzaghi spiccano quindi due compiti. Più spazio alle seconde linee, per gestire il minutaggio ed evitare di spremere i titolarissimi. Da questo ne consegue, si spera, un percorso migliore in campo internazionale, per portare l’Inter sempre più in alto.