La questione sul nuovo stadio di proprietà per Inter e Milan è ancora di primaria importanza; la notizia su San Siro.
In questi mesi è stato il calciomercato a fare da padrone alle notizie calcistiche. Dopo la conclusione degli Europei 2024 in Germania i club hanno dato il via ai loro acquisti e alle loro cessioni. Però sullo sfondo rimane sempre importante la questione nuovo stadio, e di proprietà, per Inter e Milan. Le due squadre sono confinate all’interno dello stadio San Siro, di proprietà del Comune di Milano, ma vorrebbero staccarsi dalla Scala del Calcio per costruirsi, da soli, un proprio stadio.
Difatti uno stadio di proprietà, per i due club meneghini, significherebbe avere maggiore entrate, una potenza economica maggiore e difatti entrambi i club hanno già valutato le aree in cui svolgere i propri lavori: Rozzano per l’Inter e San Donato per il Milan. Il Comune di Milano pochi giorni fa però ha reso noto che i due club potrebbero essere anche aperti all’acquisto di San Siro; la notizia.
L’Inter ha trovato nell’area di Rozzano il giusto territorio su cui costruire il proprio stadio di proprietà. In Italia difatti si contano sulle dita di una mano i club che possiedono lo stadio di proprietà, troviamo solamente la Juventus, l’Udinese e l’Atalanta in Serie A. Avere uno stadio di proprietà è sinonimo di forza economica e siccome Milan e Inter ne condividono uno da troppo tempo, e non di proprietà, ecco la decisione di cambiare aria.
Però negli ultimi giorni ecco la notizia del possibile acquisto dello stadio di San Siro come reso noto dal Comune di Milano. Come riporta La Repubblica però lo scenario su San Siro adesso è il seguente:
Il Comune aveva valutato San Siro sui 100 milioni di euro ma il calcolo poi spetta all’Agenzia delle Entrate. Gli scenari, se rossoneri e nerazzurri decidessero di puntare su questa opzione, sarebbero diversi. Il Comune potrebbe indire un bando per la vendita o concessione del diritto di superficie, oppure potrebbe essere indetta una gara ma partendo da un’offerta dei due club che così godrebbero di una prelazione. La situazione è ancora confusa e anche a Palazzo Marino ci sono correnti di pensiero diverse. In questo mese che ci separa dal prossimo vertice si deciderà molto.