Il noto avvocato ha parlato della vicenda legata alle indagine sulle Curve di Inter e Milan. Questi i possibili rischi delle due società.
Gli ultimi giorni sono stati tutt’altro che sereni in casa Inter. I Nerazzurri sono stati catapultati in un vero e proprio polverone legato alla Curva Nord e alle accuse di associazione a delinquere, con l’aggravante del metodo mafioso. Ovviamente a finire sotto la lente d’ingrandimento non sono finiti solo gli ultras nerazzurri, ma anche lo stesso club.
Nelle scorse ore, infatti, la Beneamata è stata accusata di aver ceduto ai ricatti dei capi ultrà. Con il passare del tempo, però, l’allarme è in parte rientrato con l’Inter che ha difeso la propria posizione e ha fatto capire come fosse soltanto una vittima in questa burrascosa vicenda.
Tra i tifosi ci si chiede, dunque, quali possano essere gli effettivi rischi a cui va in contro la società nerazzurra. In molti hanno ipotizzato addirittura una penalizzazione in classifica, mentre altri sono rimasti cauti parlando di una semplice multa. In giornata anche l’avvocato sportivo Pierfilippo Capello ha spiegato la situazione.
Il noto avvocato, intervenuto in diretta su TvPlay, ha parlato dell’indagine che vede coinvolte le Curve di Inter e Milan. Si è cercato di fare il punto sulla vicenda, spiegando quali sono i rischi che corrono le due società:
Non prevedo cose enormi se non eventuali multe economiche. Discorso diverso dal punto di vista penale: bisogna capire se c’è stato qualcuno che ha commesso qualcosa di sbagliato. In tutte le società c’è chi ha il compito di interfacciarsi con i tifosi, poi se lo fa con i gruppi organizzati e in che modo è un altro discorso.
Queste le dichiarazioni dell’avvocato Capello che ha, dunque, sottolineato come Inter e Milan non corrano grossi rischi, se non eventuali multe economiche. L’avvocato si è poi soffermato sulla telefonata avvenuta tra Simone Inzaghi e il capo ultrà Marco Ferdico poco prima della finale di Champions in merito ad una richiesta di biglietti extra:
Un allenatore prova a risolvere la questione per aiutare la squadra. Non lo vedo un particolare molto rilevante.
Nulla di grave, quindi, secondo l’avvocato Capello con il tecnico piacentino che dovrebbe aver agito solo per il bene della squadra. Di sicuro un’ulteriore rassicurazione per tutto il popolo nerazzurro riguardo una vicenda a cui nessuno avrebbe voluto assistere.