A poche ore da Inter-Torino, Carlos Augusto ha ricordato la festa scudetto vissuta in prima persona nella primavera scorsa.
Alle 20.45 di stasera andrà in scena Inter-Torino. Una gara che rievoca dolci, dolcissimi ricordi nelle menti del popolo interista. L’ultima volta che le due squadre si sono incrociate era il 28 aprile scorso, a sei giorni dal derby che aveva sancito la vittoria della seconda stella. La partita finì 2-0, punteggio fissato grazie alla doppietta di Calhanoglu, ma quel giorno il risultato passò in secondo piano.
Terminato il match, andò in scena la festa scudetto con il bus scoperto che attraversò Milano per quasi sei ore. Una giornata ricordata con tanto affetto anche dai calciatori, tra cui Carlos Augusto. Il brasiliano, ospite del “Match Day Programme” a poche ore dall’impegno imminente, ha parlato come di seguito della parata per celebrare la seconda stella:
“È stato il giorno più bello della mia vita, un obiettivo che è arrivato dopo dieci mesi di duro lavoro, di allenamenti quotidiani e poi ci siamo goduti una festa magnifica. Dall’inizio della stagione ho pensato che con quel gruppo avremmo potuto vincere.”
“Il giorno più bello della mia vita”: Inter, Carlos Augusto ricorda la vittoria dello scudetto
Il laterale ha inoltre descritto il giorno della presentazione in nerazzurro:
“Ero un po’ ansioso ma mi dava tranquillità il fatto che mi sentivo pronto per arrivare in un grande Club. È stato un nuovo punto di partenza per fissare nuovi obiettivi.”
Carlos Augusto ne ha approfittato per tracciare un bilancio del primo anno all’Inter:
“La scorsa stagione sono cresciuto molto, devo ringraziare il Club, lo staff e i compagni. Ora voglio aumentare i miei numeri e aiutare ancora di più la squadra: siamo l’Inter ed è giusto puntare sempre più in alto. Il gruppo è straordinario con tanta voglia di vincere, abbiamo visto quanto è bello fare sorridere i tifosi e vogliamo continuare a farlo.”
Dalle parole emerge la voglia di continuare a vincere anche per l’esterno brasiliano, che dopo il ventesimo scudetto non vuole fermarsi.