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Editoriale

Inter senza mezze misure: convince davanti, ma non c’è equilibrio

Inter senza vie di mezzo. La qualità nei trenta metri avversari non manca, ma la fase difensiva è da film horror. 

Tredici, un numero che pensato in periodo di Halloween mette paura. Ma qua non si tratta di un film horror da gustarsi nella notte del 31 ottobre. Ciò che si può definire spaventoso, in questo caso, è un’attenzione difensiva che ancora una volta latita. Tredici sono le disattenzioni letali che sono costate caro all’Inter in questo avvio di stagione.

La banda di Inzaghi ha perso il lucchetto, quello che metteva sempre, o quasi, nel corso della gloriosa annata della seconda stella. I nerazzurri non danno mai la sensazione di avere la partita in pugno, anche sul punteggio di 4-2. Ciò che manca a questa squadra è la gestione dei momenti nel corso dei novanta minuti.

La grande lacuna di queste prime nove gare di campionato risiede proprio lì, nel saper addormentare un match che sembrava indirizzato. La fragilità più grande può quindi riassumersi in una parola: equilibrio. Ieri l’Inter è stata croce e delizia, genio e sregolatezza. I nerazzurri hanno fatto di tutto per far rientrare in partita la Juventus, concedendole su un piatto d’argento la possibilità di sfruttare a pieno i propri mezzi migliori.

Inter, dietro si balla: va migliorata la gestione dei momenti nei 90 minuti

È vero, lo spettatore neutrale avrà preparato i pop corn e si sarà messo davanti alla televisione per godersi uno spettacolo che, per quanto concerne il derby d’Italia, non si vedeva da un po’. Tuttavia, un quesito sorge spontaneo, magari anche retorico. Secondo voi, Inzaghi, così come il tifoso interista, ha preferito un match senza reti come quello di Manchester o un 4-4 in cui la tattica e il controllo del match sono completamente e inspiegabilmente saltati? In Inghilterra si è vista una squadra che sapeva quando attaccare, ma anche quando ripiegare e compattarsi.

L’Inter ha perso l’equilibrio nel corso della partita (LaPresse) – spaziointer.it

Ieri, tutto il contrario, senza mezze misure. Bella davanti, ma tanta, troppa distrazione, mancati raddoppi sugli imprendibili Conceiçao e Yildiz e contropiedi gratuiti. Si può parlare anche dei singoli, ma la sensazione è che questa Inter sia sfrontata, imprudente. Per partecipare coralmente e “inzaghianamente” alle azioni offensive che, per carità, regalano sempre spunti e patemi alle retroguardie avversarie, questa sfrontatezza diventa spesso e volentieri sinonimo di minaccia costante, anche in situazioni “tranquille”, vedi il gol di Lucca a Udine o il rocambolesco 4-4 contro la Signora.

C’è ancora tanto, tantissimo da lavorare. E il confronto tra Coppa dei Campioni, in cui la saracinesca è ancora chiusa sebbene le ultime due sfidanti non siano state irresistibili, e Serie A comincia a preoccupare. Può darsi che la spina si connetta maggiormente all’ascolto dell’inno della Champions? C’è tempo per smentire, ma occorre chiudere i boccaporti il più presto possibile ad una difesa che fa acqua spesso e volentieri. E, soprattutto, bisogna ritrovare queste benedette mezze misure.

This post was last modified on 28 Ottobre 2024 - 15:02

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Published by
Francesco Flauto