Erik Thohir è tornato a parlare del suo vecchio club: l’Inter. L’ex patron nerazzurro sta facendo discutere con le sue dichiarazioni.
Sono destinate a far discutere le parole rilasciate al quotidiano ‘Il Corriere dello Sport’ da Erik Thohir, patron dell’Inter dal 2013 al 2018. L’ex proprietario della società nerazzurra, che da quasi due anni è il presidente della Federcalcio indonesiana, ha festeggiato con grande entusiasmo la vittoria per 2-0 contro l’Arabia Saudita.
Non sono mancate, però, alcune dichiarazioni sulla Serie A, ma sopratutto sull’Inter. Senza alcun tipo di dubbio, Erik Thohir si è proclamato come uno dei principali protagonisti che ha portato al ritorno dei nerazzurri ai vertici del calcio italiano ed europeo.
Thohir è sicuro: c’è anche la sua mano dietro la rinascita nerazzurra
Thohir ha iniziato la sua intervista parlando della carica di presidente della Federcalcio indonesiana: “Se mi ha aiutato l’esperienza all’Inter per il ruolo che ricopro adesso? “Senza dubbio. Sono stato proprietario anche di due squadre indonesiane, del Dc United nella Mls e adesso dell’Oxford United nella Football inglese. Ma l’Inter è qualcosa di completamente diverso. E’ un club leggendario”.
Sull’occasione di acquistare un club italiano: “E’ capitato che qualche tifoso mi chiedesse di tornare in Italia. Ma non potrei mai farlo. Amo troppo l’Inter. Il legame è troppo forte. Sono sempre un tifoso e seguo tutti i risultati”.
Sullo Scudetto dell’Inter: “Sono stato contentissimo. L’ho detto fin dall’inizio. Sono arrivato per aiutare l’Inter a crescere e a ritornare in alto. Magari qualcuno avrebbe potuto mirare subito alto, ma io conoscevo bene la situazione ed era necessario recuperare innanzitutto. La sostenibilità finanziaria era fondamentale. Alla riprova dei fatti e delle promesse che avevo fatto allora, dopo 5 anni, l’Inter è tornata a giocare in Champions League. E avrebbe potuto arrivarci anche prima, quando c’ero io, se le squadre italiane qualificate fossero state 4 e non 3. Voglio aggiungere un’altra cosa”.
Sulla Serie A: “Ha bisogno di cambiare. Già ai miei tempi spingevo perché si guardasse anche ai mercati esteri, e in particolare a quello asiatico. E’ successo, ma è durato solo un paio d’anni. Poi si è tutto fermato. L’economia globale si sta spostando verso l’Asia. Con me, l’Inter ha iniziato la sua espansione verso gli Usa e, appunto, l’Asia. Non a caso, c’è stato subito un aumento ricavi commerciali”.
Thohir ha poi lanciato una frecciatina a Steven Zhang: “Se mi sento ancora con lui? Ho perso i contatti. Quando ho lasciato la presidenza della società, ho preferito anche lasciargli campo libero, evitando di interferire. Ho letto di come ha perso il club. Dico solo che ai miei tempi, il debito del club era solo di 160 milioni, mentre ora è molto più alto”.
Sulla lotta Scudetto: “Come tutti i tifosi, anche io voglio vincere ad ogni occasione. L’Inter è ancora la più forte. Ha giocatori straordinari, come Lautaro, appunto, Thuram, Barella e Bastoni, oltre a Dimarco. Attenzione, però, alle altre grandi, che stanno tornando: Juventus, Milan e Napoli. Sarà un campionato combattuto”.
Sulla questione stadio: “Ne ho parlato con Gerry Cardinale, quando ci siamo incontrati di recente qui a Giacarta. Gli ho detto che la strada giusta è proprio di fare il nuovo impianto insieme. E sarà un bene anche per la Serie A. All’epoca ne avevo discusso pure io con Barbara Berlusconi, che però ha poi voluto proseguire da sola (per poi rinunciare, ndr). Così, avevo provato a chiedere al sindaco di Milano di avere San Siro per l’Inter, ma ho dovuto fermarmi davanti alla complessità di leggi e regolamenti”.