L’ex presidente nerazzurro ha rilasciato dichiarazioni interessanti in merito sia alla sua esperienza interista sia al presente.
L’Inter di Simone Inzaghi prosegue la stagione a pieno ritmo. Ancora in corsa su tutti i fronti e con la possibilità concreta di qualificarsi agli ottavi di Champions League, senza dover passare dai playoff.
Merito di una dirigenza presente e competente che ha costruito una rosa di altissimo livello, ma anche dell’allenatore stesso che sta gestendo tutti i calciatori nel miglior modo possibile. Rotazioni continue tra le varie competizioni, tutti sempre sul pezzo e risultati che per ora stanno arrivando.
Intervistato dal Quotidiano Sportivo l’ex presidente dei nerazzurri Massimo Moratti si è espresso così sull’attuale Inter: “Vedo una squadra fortissima, che non perde mai la bussola. Poi c’è tanta concorrenza ovviamente sia in Italia che in Europa e dunque non è detto che vinca. Però non devono assolutamente porsi alcun limite“.
Su Inzaghi invece parole al miele, se non addirittura una dichiarazione d’amore: “Lui è proprio il punto di forza di questa Inter, è un allenatore incredibile – ha detto Moratti che poi a precisa domanda su eventuali paragoni con allenatori del passato ha continuato – No, non mi ricorda alcun tecnico precedente. Gli allenatori possono sembrare simili, anche perché davanti ai microfoni danno tutti le stesse risposte, ma in realtà sono molto diversi tra loro ed ognuno ha un progetto esclusivamente proprio”.
Dunque stupito da Inzaghi, ovviamente in positivo: “Le cose che più mi piacciono di lui sono la sua idea di calcio molto propositivo e il fatto che non gli piaccia troppo stare al centro dell’attenzione, sotto ai riflettori vi lascia i calciatori“.
In merito invece alla cessione dell’Inter e ad un eventuale pentimento ha dichiarato: “No, pentirmi assolutamente no, almeno per ora. La cosa divertente è che se n’è pentita mia moglie. Fosse per lei dovrei ricomprare subito la società“.
Poi come ultima domanda gli è stato chiesto quale fosse la sua Inter preferita. Lui di tutta risposta, lancia anche una frecciatina alla Juventus: “Sicuramente ho ricordi indelebili di quella del 2010, l’anno in cui abbiamo vinto il triplete. L’Inter però che ho amato di più è stata quella con Simoni in panchina al primo anno di Ronaldo. Vinse meno di quanto avremmo meritato e più tardi abbiamo anche scoperto perché“.