Lautaro Martinez, reduce da un avvio di campionato non eccelso, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera, raccontandosi in maniera approfondita.
Il capitano dell’Inter ha rilasciato un’intervista lunghissima e a cuore aperto sulle colonne dell’edizione odierna del Corriere della Sera. Il capitano nerazzurro ha raccontato la sua ossessione per il calcio, ha parlato di Simone Inzaghi e di molti altri temi caldi.
Il numero 10 nerazzurro sta sin qui facendo più fatica delle scorse stagioni ad imporsi sulla Serie A come al suo solito. Forse le scorie delle fatiche in Copa America, forse un cambio tattico voluto da Simone Inzaghi.
Lautaro a cuore aperto: il retroscena a sorpresa
Lautaro Martinez si è aperto parlando del suo sogno di diventare un calciatore, che ha rischiato addirittura infrangersi: “Il sogno di diventare calciatore come mio padre l’ho sempre avuto. Ma a 15 anni ho fatto una settimana in prova al Boca Juniors e mi hanno cacciato, dicendomi che non avevo né velocità, né potenza. Quando sono tornato a Bahia Blanca ho detto a papà che volevo divertirmi, lasciare il calcio e cominciare a lavorare. A fine anno è arrivato il Racing, offrendomi un altro provino: ho detto se mi volete vengo, ma prove non ne faccio più. E mi hanno preso“.

Il Toro ha parlato anche della sua ossessione del gol: “Sono un attaccante e vivo per il gol. Però si deve anche analizzare la partita che uno fa. E io in questi mesi sto giocando più lontano dall’area, perché mi piace far salire la squadra: è una cosa che sto aggiungendo al mio gioco e mi sento bene così”
Poi un passaggio sulle difficoltà fisiche e mentali nei mesi immediatamente successivi alla vittoria della Copa America con la sua amata Argentina: “Dopo la vittoria della Copa America sono tornato qualche giorno prima dalle ferie per l’infortunio di Taremi e ho avuto qualche difficoltà: il corpo a volte ti presenta il conto. Adesso però sto meglio”.
In chiusura, il capitano dell’Inter ha parlato anche di Inzaghi e di Conte: “Inzaghi sottovalutato? Secondo me sì. Il suo segreto è che continua a volte a pensare come un calciatore, quindi ci capisce tantissimo e vive le cose come noi. Per me poi la fortuna è doppia, perché lui è stato attaccante e quindi mi lascia la testa libera e il sorriso. Sono cose molto positive. Io con Conte ho imparato tantissimo e lo ringrazio. Con Inzaghi sento di essere cresciuto a livello altissimo“.