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Editoriale

L’Inter e la maledizione asterisco: l’anatomia di una caduta incomprensibile

Tante, tantissime chiavi di lettura sull’umiliazione di Firenze, ma basta pensare a un momento preciso della gara che fotografa bene tutto. 

L’ingresso di due big dell’Inter, Barella e Dimarco, che hanno fatto la storia delle vittorie più recenti, è stato paradossalmente disastroso. 

Barella sbaglia i primi palloni, Dimarco tenta un’improbabile tiro da troppo lontano per poi fornire l’assist alla Fiorentina per il 3-0 finale. Due giocatori entrati per tentare il miracolo di ribaltare un 2-0, due leader chiamati a suonare la carica. 

Quella a Firenze è stata una gita. Una partita che poteva rilanciare l’Inter in campionato, che poteva mettere una pressione asfissiante su un Napoli già fermatosi a Roma negli ultimi minuti. 

Fiorentina con uno spartito: Inter intrappolata

La Fiorentina ieri aveva uno spartito solo da poter seguire: difesa in 11 e contropiedi rapidi, vista l’emergenza. Ecco, l’Inter non ha preso alcuna contromisura. Zero marcature preventive, zero attenzione, zero tutto. 

L’apice del match lo si è toccato sull’angolo che ha portato all’1-0. Frattesi indica Ranieri senza preoccuparsi di marcarlo lui stesso: il risultato è facile da intuire.

Fiorentina con uno spartito: Inter intrappolata (LaPresse) SpazioInter.it

La caduta dell’Inter è incomprensibile, un tonfo colossale che ricorda la banter era, i periodi in cui i nerazzurri galleggiavano tra il settimo e il quarto posto. Non è stata una sconfitta ricollegabile alla sfortuna, alla stanchezza o ad altre mille scusanti che possono esserci in una stagione lunga e sfiancante. Non ci sono proprio scuse per una prestazione così agghiacciante. 

I punti nelle ultime 5 sono 8, la crepa nel muro c’è è non va nascosta. La percezione all’esterno è di una estrema poca voglia di affrontare sfide che si ritengono facili. Troppi big match affrontati male, troppi punti buttati per eccessiva spocchia. D’altronde, per chi si autodetermina ingiocabile in Champions…

Non è questa la giornata in cui disquisire troppo di tattica. Se Inzaghi ha una colpa, è quella di non essere riuscito a trasmettere l’importanza dell’ennesima partita con l’asterisco in cui l’Inter inciampa e cade rovinosamente. 

Due scelte possibili e troppi errori in estate

Adesso l’Inter ha due scelte: lasciare perdere il campionato, privilegiando solo Coppa Italia e Champions League, o fare all-in sul campionato. Rimanere nel mezzo potrebbe essere letale.

Due scelte possibili e troppi errori in estate  (lapresse) spaziointer.it

E questo non può che essere ricollegato alle scelte fatte in estate, quando è stato deciso di non rinnovare la rosa campione d’Italia, aggiungendo due parametri zero, un secondo portiere utilizzato solo in un’occasione e un difensore con una manciata di presenze in Argentina mandato in prestito a gennaio. Nessun nuovo calciatore decisivo, che poteva dare energia e freschezza ad un 11 titolare già di per sè forte ma con tanti over. 

Questo sfocia nel dover sempre sperare nei soliti 11, di un anno più vecchi e con qualche acciacco di troppo visto il calendario tremendo. Non si può certo pensare che a dare carica ed adrenalina possano essere le riserve. 

Lunedì c’è il bis: l’imperativo è solo uno, e non c’è certo bisogno di scriverlo. 

This post was last modified on 7 Febbraio 2025 - 14:33

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Published by
Giulia Bianchi