“Mi ha cambiato la vita”, Zanetti parla a cuore aperto: tifosi commossi!

Javier Zanetti, ha speso delle parole commoventi per lo storico ex nerazzurro: le sue dichiarazioni hanno toccato il cuore del mondo Inter.

Stamani è una giornata molto particolare per l’ambiente Inter. Sono trascorsi 30 anni da quella volta in cui Massimo Moratti rilevò il club meneghino, guidando i colori nerazzurri fino a sopra il tetto del mondo. Il primo acquisto di quell’epoca costellata di successi, fu un certo Javier Zanetti. Un argentino arrivato a Milano ragazzino per poi diventare uomo e leggenda sotto il vessillo dell’Inter. L’ex capitano dei nerazzurri, da anni ormai nei panni del vice presidente della società, si è raccontato al Corriere della Sera, ponendo l’accento sull’era Moratti.

Zanetti parla a cuore aperto: che messaggio a Moratti

L’era Moratti ha segnato un’epoca nella storia dell’Inter, ma anche nel calcio europeo. Un’ascesa ricca di successi di cui Javier Zanetti ha fatto parte vestendo la fascia al braccio e prendendosi di diritto la nomea di bandiera indiscussa del club. Sono passati esattamente 30 anni dall’acquisto dell’allora argentino, lui fu il primo su cui Moratti decise di puntare. 

Javier Zanetti ha ricordato quel momento con grande emozione: 30 anni fa Moratti mi acquistò e fu magia per il club, per i tifosi e anche per me!. Ero uno sconosciuto, a certi livelli giocavo da appena tre anni in Argentina. E con me, a Milano, arrivò Sebastián Rambert, che era invece capocannoniere ai tempi. Nemmeno voi giornalisti mi avevate riconosciuto”.

Zanetti ricorda l'Inter di Moratti
Zanetti commuove tutti ricordando l’Inter di Moratti – (LaPresse) SpazioInter.it

In seguito, Zanetti si è soffermato sulla sua presentazione: “Fui prima presentato alla Terrazza Martini, poi mi portarono dal presidente, nei suoi uffici: un colpo di fulmine. Umano, appassionato, subito affettuoso: per un ragazzino come me – non avevo ancora 22 anni – sentire tutto quel profumo di famiglia risultò decisivo. Mi fece poi capire immediatamente che cosa fosse l’Inter… Non l’ho mai dimenticato”.

Zanetti ha poi speso parole al miele per l’ex presidente Massimo Moratti: Ha creduto in un ragazzino che non aveva ancora fatto niente, mi ha regalato una vita meravigliosa, non solo professionalmente: è stato vicino a me e alla mia famiglia, sempre pronto a dare una mano e regalare un consiglio. Parliamo di tutto, non solo di calcio. Lo considerò un papà, e non è un modo di dire. Personaggi così non ce ne sono più, soprattutto nel calcio. Scendevo in campo ed ero pronto a dare la mia vita per questa maglia, per i tifosi e per lui”.

C’è un momento nitido che Zanetti ricorda con grande commozione e riguarda la sera del Triplete a Madrid, dove il rapporto tra l’argentino e Moratti è diventato ancor più solido: “La sera del Triplete, nel 2010, a Madrid. Ci abbracciammo fortissimo senza dirci nulla. Sapevo che stava pensando anche al suo grande papà e a quanto potesse essere orgoglioso di lui. Ma lo vidi raggiante pure una settimana prima, a Siena, quando vincemmo lo scudetto nel giorno del suo compleanno, il 16 maggio. Ero fiero di aver potuto restituire qualcosa a un uomo che ci aveva dato ogni cosa e per il quale provo e proverò sempre eterna gratitudine”. 

Zanetti ha anche ricordato una leggenda nerazzurra: “Chi mi manca di più? Giacinto Facchetti! Ho nostalgia dei suoi racconti sulla Grande Inter, su ciò che doveva rappresentare la maglia nerazzurra, su come dovevamo comportarci, sempre. Una scuola di vita alla Pinetina”.

Il vice presidente nerazzurro ha poi ricordato la sua prima Inter: Chi c’era in quell’Inter? Lo Zio Bergomi, poi Pagliuca, Paul Ince, Massimo Paganin e Winter. Senza dimenticare Roberto Carlos… Eravamo una bella coppia di terzini, vero? E c’era anche Ganz, che in una giornata particolarmente nevosa venne a prendermi in macchina, perché “non sei in grado di guidare” mi disse (ride)”. Sul compagno di squadra più forte con cui ha giocato, Zanetti non ha esitato: “Ronaldo il Fenomeno, roba dell’altro mondo”.

Gestione cookie