Il coraggio di non scegliere: l’Inter si è ritagliata la possibilità di lottare per tutto.
Inzaghi questa stagione ha scelto di non scegliere. L’anno scorso la priorità era netta: tutto sul campionato per la seconda stella. Campionato che di fatto fu dominato dall’Inter dall’inizio alla fine.
Quest’anno è diverso. Anche la comunicazione dell’Inter a ogni suo livello è cambiata. Non c’è un obiettivo unico, non si punta un solo trofeo. Con un briciolo di spregiudicatezza il traguardo della stagione è di portare quanto più avanti possibile tutte e tre le competizioni.
Una rincorsa sicuramente piena di incognite e di possibili fallimenti, perchè d’altronde se vuoi avere l’1% di possibilità di vincere tutto devi correre il rischio di non vincere niente.
Il coraggio di non scegliere: l’Inter lotta per tutto
Il Napoli, come l’Atalanta, restano attaccate con le unghie in campionato. Un campionato apertissimo con le ultime 10 giornate ancora da giocare. Tutto può succedere, in un senso o nell’altro.

Inzaghi nel frattempo può godersi di aver raggiunto Helenio Herrera e Roberto Mancini nel club ristrettissimo di allenatori che sono riusciti a portare l’Inter almeno due volte ai quarti di finale di Champions League in 117 anni di storia.
La partita di ieri è stata gestita nel migliore dei modi. Riposo totale per qualche titolarissimo come Lautaro e Barella, segnali positivi da Mkhitaryan e Calhanoglu. E una condizione fisica, dopo settimane pesanti, che sembra essere in netta ripresa.
Aprile sarà un mese tosto, tra campionato, semifinali di Coppa Italia contro il Milan e quarti di finale di Champions League contro il Bayern Monaco. Per quanto il triplice impegno possa essere sicuramente impegnativo non va vissuto come giustificazione ma come grande orgoglio. Nei prossimi mesi l’Inter si è guadagnata la possibilità di lottare per tutto.