"In dieci minuti era tutto finito": Sneijder rivela la rottura con l'ex nerazzurro LaPresse spaziointer.it
L’ex centrocampista nerazzurro ha rilasciato una lunga intervista dove ha parlato dell’Inter, dei suoi ex compagni e di una rottura ben precisa nello spogliatoio.
Estate 2009: a Milano sbarca Wesley Sneijder, centrocampista olandese acquistato per 15 milioni di euro dal Real Madrid. Il suo arrivo sulla sponda nerazzurra del Naviglio è stato quasi come un fulmine a ciel sereno, che ha portato tanta qualità in una squadra che già piena di qualità lo era. L’olandese è stato l’ultimo acquisto di quell’estate, la ciliegina sulla torta che ha portato l’Inter a conquistare Serie A, Coppa Italia e Champions League, grazie anche all’allenatore Josè Mourinho.
Uno dei protagonisti del trasferimento di Sneijder all’Inter è stato Josè Mourinho, all’epoca tecnico nerazzurro, che ha voluto fortemente l’olandese nella sua squadra, dopo Etò. Queste le sue parole nell’intervista rilasciata a Prime Video:
Mi ha chiamato Mourinho; mi ha detto ‘Sono José Mourinho, allenatore dell’Inter. Manca solo una posizione con noi, il numero 10, e quando ti portiamo qua possiamo vincere tutto’. Non volevo andare via dal Real Madrid. Perché il primo anno è stato bellissimo, poi c’è stato il secondo anno… Ho detto che io volevo rimanere. Ma lui mi ha chiamato tutti i giorni. Tutti i giorni, due settimane. Poi ho parlato con la famiglia, con i miei agenti. Abbiamo deciso di andare là.
Le parole su Zanetti, all’epoca capitano dell’Inter e trascinatore della squadra:
Quando dovevamo fare la corsa in allenamento, lui era sempre il primo a tirare. Poi, quando c’era qualche problema nella squadra con i fisioterapisti, quando io parlavo con Zanetti, lui mi aiutava subito. Non era solo un capitano in campo, ma anche nello spogliatoio.
Sul presidente Moratti:
Un presidente con classe. Mi ricordo la prima volta che arrivò lui nello spogliatoio, tutti si alzavano perché era arrivata una persona importante non solo per la squadra, ma per tutta la società, per tutti quanti. Ho capito subito che lui voleva vincere la Champions.
Sulla rottura con Benitez, allenatore arrivato al posto di Mourinho dopo aver vinto tutto:
Benitez ha detto ad Eto’o che avrebbe giocato sulla sinistra, così poteva aiutare anche la squadra. Samuel l’ha guardato e ha detto che era un attaccante. Benitez gli ha detto che l’aveva fatto anche l’anno prima con Mourinho e Samuel disse ‘Sì, l’ho fatto per lui’. A me invece ha detto ‘Wes… Tu giocavi con il numero 10, ma ti metti un po’ più indietro’. In dieci minuti, cinque con Eto’o e cinque con me, era tutto finito. Finito il gruppo.
Sull’Inter di oggi:
Mi piace e mi piace anche Inzaghi. Certo, fa tanti gol e non ne prendono tanti perché giocano sempre un po’ indietro e sempre con tre difensori in mezzo. Se questa Inter può vincere la Champions? Secondo me no, perché c’è sempre il Real Madrid. Anche il Barcellona quest’anno sta facendo la grande.