La stagione dei nerazzurri è stata particolarmente tormentata dagli infortuni: un solo giocatore è rimasto indenne.
51 sono le partite attualmente disputate dall’Inter di Simone Inzaghi in questa stagione, che ancora si deve concludere: per la squadra nerazzurra, infatti, ci sono ancora in programma le ultime 5 giornate del campionato di Serie A, la doppia sfida di semifinale di Champions League, con la possibilità di arrivare in finale, e almeno tre partite del girone del Mondiale per Club, che si disputerà a partire da metà giugno negli Stati Uniti. Una stagione ancora lunga per i nerazzurri, che stanno facendo i conti con le fatiche accumulate in queste ultime settimane, giocando ogni 72 ore. Ma dal canto suo, l’Inter era l’unica squadra italiana in corsa ancora su tutti e tre i fronti, ma la sconfitta contro i cugini rossoneri è stata fatale per l’uscita dalla Coppa Italia.
Inter, quanti infortuni in stagione: e Inzaghi ha cambiato tanto
In questa ricca stagione di impegni, l’Inter di Simone Inzaghi è stata colpita da numerosi infortuni, spesso di medio-lungo periodo. Come riportato dall’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, un solo giocatore è rimasto indenne, ovvero Alessandro Bastoni; due se ci aggiungiamo anche il portiere Josep Martinez, che ha dovuto anche sostituire l’infortunato Sommer per circa 3/4 settimane.

Chi ha saltato più partite in tutta la stagione è il difensore centrale Francesco Acerbi, con ben 14 partite saltate. Dietro lui ci sono Carlos Augusto, Zielinski e Correa, con 11 partite saltate per infortunio.
Chi è stato martoriato dagli infortuni è anche il centrocampista turco Calhanoglu, con 10 partite saltate: se la scorsa stagione la sua condizione era una delle migliori, in questa stagione il centrocampista non ha brillato come ci aveva abituato. Dumfries, Darmian, Zalewski e Thuram gli altri che sono stati fuori per più partite. Anche tutti gli altri calciatori della rosa nerazzurra sono stati colpiti, ma hanno saltato meno gare. A fronte di questa emergenza, Simone Inzaghi si è dovuto reinventare più volte la formazione titolare da schierare.