Andrea Ranocchia sperava che questa fosse la settimana in cui tra Inter e Nazionale si sarebbe definito il suo futuro. Invece, il centrale umbro resterà in bilico ancora per una decina di giorni: andrà in Brasile nell’antipatica posizione di chi fino al 13 giugno deve sperare nell’infortunio di un compagno per coronare il sogno mondiale e presto dovrà affrontare anche il discorso rinnovo con l’Inter.
Sul fronte nerazzurro la situazione non può più essere rimandata. Il contratto del numero 23 scadrà tra un anno e la società non vuole ripetere l’esperienza destabilizzante appena vissuta con ben 8 giocatori. Ecco perché il d.t. Piero Ausilio vuole prolungare al più presto il contratto dello stesso Ranocchia e di Jonathan. Per il brasiliano non ci saranno problemi, mentre l’azzurro dovrà prendere una posizione prima di giovedì, quando partirà per il Brasile. Ecco perché già oggi potrebbe incontrare il suo agente, che poi la settimana prossima si siederà al tavolo con Ausilio.
L’Inter, infatti, vuole evitare sorprese. Che Ranocchia sia un pallino di Antonio Conte non è un mistero. Il tecnico della Juventus lo ha allenato ad Arezzo e Bari e sta convincendo Marotta e Paratici a sferrare un attacco da subito. Senza trascurare i sondaggi fatti da Bayern, Atletico Madrid e Roma. Più che un progetto al momento più solido e la Champions, a tentare Ranocchia è proprio l’idea di ritrovare un allenatore che non ha pupilli, ma che lo proteggerebbe un po’ di più di quanto successo negli ultimi anni in nerazzurro. Pur facendo autocritica, il centrale a volte si è sentito poco preso in considerazione da Mazzarri. A gennaio la naftalina in panchina fu giustificata con le voci di mercato, ma l’aver giocato appena tre gare tra il 9 novembre e il 9 marzo è il segnale che tra tecnico e giocatore qualcosa non andava. Mentre nelle ultime dieci partite stagionali il centrale di fatto ha sbagliato solo mezza partita, in casa della Sampdoria.
Andrea non pretende certo una maglia da titolare, ma ha bisogno di sentire la piena fiducia di club e tecnico. Il fatto che negli ultimi tempi sia scattata la campagna «Ranocchia capitano» è un segnale importante, ma non sufficiente. Lui vorrebbe rimanere, anche perché conta che con Thohir si volterà davvero pagina e si potrà aprire un nuovo ciclo. Ricevute le giuste garanzie, l’aspetto economico e il dubbio se davvero WM punterà sulla difesa a 4 non sarebbero un problema. Altrimenti sa che sarà scontro duro, perché l’Inter non lo cederà per meno di 10 milioni e andare in scadenza potrebbe significare un anno in «castigo». Col rischio concreto che tra dodici mesi Conte lasci Torino…
Fonte: La Gazzetta dello Sport