Attraverso le pagine de La Gazzetta dello Sport, Hernan Crespo ha speso parole d’elogio per Mauro Icardi. Il neo allenatore della Primavera del Parma, che ha vestito la maglia nerazzurra per quattro stagioni – collezionando 117 presenze e realizzando 46 gol – scrive:
“E’ giovane, ha qualità fisiche e tecniche, e la grinta non gli manca: perché Mauro Icardi non dovrebbe diventare un campione? Io su di lui scommetto, mi piace tantissimo, anche se so che il rischio, quando si parla di calciatori che devono ancora completare la fase di formazione, esiste e non è piccolo. Tuttavia Icardi ha tutto per chiudere il cerchio: da splendida promessa a centravanti da venti gol a stagione. L’ho visto crescere, sbagliare, migliorare. Ora per diventare un attaccante completo ha solo bisogno di due cose: la fortuna di non avere grandi guai fisici e la tranquillità, necessaria in certi ambienti. Fare il centravanti dell’Inter non è il mestiere più facile del mondo, e io ne so qualcosa. Hai sempre gli occhi della gente addosso, la critica non ti perdona nulla, lo stress rischia di consumarti i muscoli. Serve equilibrio, dentro e fuori dal campo. Icardi è giovane, a volte esuberante, ma ha la testa sulle spalle e sono sicuro che saprà evitare le trappole con un dribbling secco. Di lui mi hanno impressionato, fin da subito, i movimenti senza palla. Detta il passaggio, non lo aspetta da fermo. Si sposta sul campo in funzione della squadra: fondamentale per un attaccante moderno, che deve essere coinvolto nel gioco, partecipare, aiutare. E Icardi lo fa. Aggiungiamo la grinta. Provate a osservarlo quando deve attaccare il pallone in area di rigore: sembra affamato, lo vuole a tutti i costi, non lo sposti nemmeno con le cannonate. Questo è importante perché dice della determinazione e della forza muscolare che ha. E poi il tiro: destro o sinistro, vede la porta, prende la mira e calcia. Unisce la potenza alla precisione, cerca sempre l’angolino, dettaglio non da poco, e non tenta l’impossibile: diciamo che le sue conclusioni sono tanto rapide quanto lineari, dove «lineare» non significa banale. E di testa è difficile da marcare: ha un ottimo stacco da terra e un buon tempismo nell’andare a cercare il pallone. Se proprio si deve trovare un difetto, forse sta nella tecnica in spazi stretti: lì può (e deve) migliorare. Con Palacio forma una delle più belle coppie del campionato: ben assortita, uno che punta la porta e l’altro (Rodrigo) che ti mette in condizione di segnare. L’ideale. Se posso, infine, un consiglio. Icardi prenda queste mie parole come se venissero da un fratello maggiore: della sua vita privata faccia quel che crede, perché è giusto così e nessuno deve metterci il becco, ma stia attento all’uso dei social network. A volte un tweet in meno vuol dire un gol in più”.