Potrebbe essere giunta l’ora della difesa a quattro. Da giovedì, infatti, sui campi di allenamento di Pinzolo, Walter Mazzarri ha cominciato a provare una retroguardia composta da quattro giocatori in linea e nelle prossime settimane potrebbe insistere su questo schieramento per farlo assimilare ai suoi ragazzi. Da sempre convinto sostenitore della difesa a tre, il tecnico toscano sta provando ad ammorbidire il proprio credo per dare alla sua Inter un gioco più vivace e imprevedibile.
Nell’amichevole contro il Prato di oggi, ultimo impegno prima di concludere il ritiro, Mazzarri potrebbe già testare la nuova retroguardia. Mettere subito alla prova i meccanismi potrebbe essere un importante passo avanti nel processo di assimilazione, senza contare che un giocatore come Vidic conosce alla perfezione il sistema. Proprio per inserire al meglio il centrale serbo, l’allenatore di San Vincenzo aveva cominciato il ritiro con la difesa a tre. Ma, non appena l’ex capitano del Manchester United ha acquisito i meccanismi base, il passaggio alla difesa a quattro non si è fatto attendere. Contro i toscani potremmo quindi assistere a un’Inter a due facce: primo tempo con il 3-5-2 (per consolidare l’innesto di Nemanja), ripresa con il 4-4-1-1 (o con il 4-3-3). O viceversa.
Lavorare anche sulla difesa a 4 permetterà a Mazzarri di aggiungere un uomo a centrocampo o, più probabilmente, in attacco. In quest’ottica, però, potrebbe essere vitale l’arrivo di un metodista come Medel, capace di scalare sulla linea dei difensori dando supporto ai due centrali in fase di non possesso. Ecco perchè l’evoluzione dell’Inter camaleontica studiata da Mazzarri dipenderà anche dal mercato. Le basi, però, sono già state messe.