Ospite alla trasmissione di Fabio Ravezzani su TeleLombardia, ha parlato il Direttore Sportivo dell’Inter Piero Ausilio. Ecco quanto evidenziato da SpazioInter:
“Questa squadra può competere per gli obiettivi che aveva a inizio stagione”, ha detto Ausilio. “Il nostro dovere è cercare di arrivare tra le prime posizioni e questa squadra ha la possibilità di farlo”.
Mazzarri – “Vedo Mazzarri lavorare tutti i giorni, so quanto si dedica alla causa dell’Inter, quanta carica e quanta determinazione. Mazzarri è un grande allenatore che da queste difficoltà ne verrà fuori perché ha le capacità per farlo e in tutti gli anni, indipendentemente dagli obiettivi, alla fine ha centrato quello che gli era stato richiesto, così come ha fatto all’Inter, e così è stato alla Reggina, al Livorno e alla Sampdoria. Mazzarri è arrivato all’Inter come vice-campione d’Italia con il Napoli, dietro alla corazzata Juventus. È un allenatore che nella sua carriera ha dimostrato di meritare l’Inter. Questo progetto è iniziato quest’anno, con un cambio di calciatori e societario. Quindi Mazzarri ha fatto un anno, è arrivato quinto e abbiamo cambiato giocatori importantissimi come Cambiasso, Milito, Zanetti, Samuel, che non è facile sostituire, e che non potremo sostituire con giovani fatti o giocatori di esperienza dai costi proibitivi. Penso a giovani di talento come Icardi e Kovacic, che aveva fatto un buon finale lo scorso anno. Abbiamo cercato giocatori che dovevano riproporsi per un certo tipo di aspettative, come Osvaldo. Abbiamo scelto forse una strada più lunga, che vedremo solo tra qualche mese, ma l’allenatore ha il dovere di tirare il meglio da questi giocatori ma bisogna riconoscergli anche il lavoro e il tempo necessari”.
La preparazione – “Altro problema è stata la preparazione: dopo il Mondiale è sempre un anno particolare. Inizi la preparazione a luglio e hai dieci giocatori al Mondiale e i nuovi acquisti che arrivano tra fine agosto qualcuno (è il caso di Medel, o Palacio che rientrava infortunato e Osvaldo che non aveva fatto la preparazione). Non puoi pensare di avere le risposte a settembre, ma devi solo aspettare”.
Il gioco che non c’è – “Parlare di assenti toglie valore a chi gioca. Il problema è se quelli che giocano sono sempre gli stessi e se gli assenti sono concentrati nel reparto che Mazzarri considera il più importante. Non è una cosa da poco se mancano Jonathan, Nagatomo, D’Ambrosio e con Dodò che è costretto a giocare praticamente tutte le partite. Sono moduli che richiedono un dispendio fisico incredibile. Se non puoi alternare giocatori fai fatica a vedere situazioni propositive perché è tutto organizzato attraverso il lavoro della settimana. Nella settimana non lavori perché giochi ogni tre giorni: questo vuol dire anche non allenarsi. Io sono con la squadra tutti i giorni e in termine di lavoro la squadra ha dato poco. Gente come Mazzarri incide con il lavoro, attraverso la preparazione, che è fondamentale. Il lunedì fai qualcosina e il martedì sei già in ritiro e poi giochi. Obi ha molta più difficoltà a giocare a destra che a sinistra. Dodò e Hernanes, sabato, non dovevano giocare: non si erano allenati. Dodò ha giocato senza allenarsi, si sperava di non doverlo utilizzare, ma l’abbiamo rischiato. Oltre a qualche Primavera, in certe posizioni di campo avevamo solo Hernanes infortunato e i giocatori della Primavera”.
Thohir parsimonioso – “La strada è quella della Roma. Ricordo perfettamente cosa è successo nei primi due anni, sia a livello di giocatori, di allenatori. Ricordo la finale persa con la Lazio. Poi, attraverso il mercato, è nata una Roma nuova, ma la nuova proprietà era partita qualche anno prima. È passata attraverso un percorso anche di risultati insoddisfacenti. Si sta parlando di grande progettualità, di stadio; si avvicinano alla società sponsorizzazioni importanti dopo tre anni. Non capisco perché a Thohir si debbano chiedere meno di tre anni”.
I litigi con la Juventus – “Il mio presidente ha difeso l’Inter e i propri tifosi e soprattutto ha difeso una sentenza che ha stabilito l’Inter meritevole di quello scudetto. Qualcuno, al di sopra delle parti, ha deciso che la società che avesse più titolo per quello scudetto fosse l’Inter.”
Guarin-Vucinic – “Già nel primo pomeriggio aveva abbandonato la trattativa. Siamo stati capaci di interromperla. Era una cosa che come è iniziata, è finita. Una cosa non molto diversa accadde per Isla. Non se ne fece niente perché l’allenatore (Conte, ndr) non voleva. Era un’operazione che non si doveva fare. Fortunatamente non si è fatta. Non era previsto in quel momento un conguaglio, così, dopo poco tempo, aveva già perso ogni ragione. Non c’era mai stata nessuna firma, sennò noi probabilmente avremmo perso Isla. La faccenda Guarin-Vucinic siamo stati bravi a fermarla in tempo”.
Bonaventura – “Noi abbiamo trattato Bonaventura ma soprattutto abbiamo detto all’Atalanta che l’avremmo preso solo in caso di cessione di Guarin, all’epoca in trattativa con il Valencia. Bonaventura era l’unico obiettivo caldo in alternativa a Guarin. Siccome Guarin ce l’hanno chiesto in prestito e noi non volevamo darlo in prestito, abbiamo comunicato all’Atalanta che erano liberi. Non è stato soffiato nulla a nessuno.”
Mercato – “Oggi né io né l’allenatore ci sentiamo di dire cosa fare. Al presidente porteremo delle idee a dicembre e non è detto che la situazione cambi. Dopo la partita con la Lazio chiuderemo il primo periodo di lavoro e affronteremo la situazione. Se fosse necessario cambiare ne parleremo con il presidente. Se ci fosse la possibilità di migliorare la squadra, sono convinto che Thohir non si tirerà indietro. Questo non vuol dire tirare fuori 120-130 milioni. Nelle riunioni recenti affronteremo la situazione della squadra con questo allenatore.”
Il malumore dei tifosi – “Rispetto i tifosi ma bisogna distinguere tra la stragrande maggioranza dei tifosi e quelli che manderebbero via Mazzarri. In pochi hanno fatto notare che la Curva sostiene tutta la squadra dal primo all’ultimo minuto. Dei trenta-quarantamila, mille sono quelli che fischiano ma gli altri sostengono la squadra. Con il Napoli siamo usciti tra gli applausi. Io sostengo che Mazzarri sia simpatico o antipatico, ma non si discute come allenatore. Ha bisogno del giusto tempo per essere valutato. Alla fine dell’anno faremo delle valutazioni indipendentemente dal suo contratto. Lunedì Mazzarri si è presentato all’allenamento con la cattiveria e la voglia giusta per ribaltare la situazione. Fino al giugno 2015 questo è l’allenatore e questo resta. Guardiamo all’estero: Van Gaal ha speso 200 milioni di euro ma nessuno lo discute; e neanche Klopp lo discutono ed è terz’ultimo in classifica. È in Italia che c’è questo malcostume di prendersela con l’allenatore.”
Vidic – “Penso non possa essere discusso. Alcune prestazioni posso essere valutate, ma non quello che ha vinto e fatto il calciatore. Prenderlo a parametro zero è stata un’opportunità. Qualche situazione come Palermo o qualcun’altra, come col Torino, lo ha disorientato. Vidic è un campione e lo dimostrerà nel corso degli anni. Nella Premier League si gioca con difensori che pensano solo a marcare. Si adatterà in fretta e poi vivrà di rendita per diversi mesi. Siamo convinti che sia un giocatore che farà benissimo così come ha fatto bene al Manchester United.”