La storia di Simone Zaza è molto particolare. Fino a qualche anno fa voleva mollare tutto e oggi è invece un giocatore della Nazionale italiana
“Io volevo diventare come Van Basten e oggi i bambini vogliono diventare come Zaza”, racconta l’attaccante del Sassuolo in un’ intervista alla Gazzetta dello Sport.
I problemi non sono stati pochi. “Il nostro mondo è stressatissimo, non è la favola che sembra e non è abitato solo da belle person, anzi: c’è gente cattiva, che ti porta in alto quasi solo per poter aspettare il momento di affossarti. Peccato, potrebbe essere un ambiente molto più sereno di quello che è: potrebbe, tuona Zaza.
Ora è al top, ma nel suo percorso ha incontrato anche tanti momenti brutti. “E’ stato colpa del calcio, non di situazioni sbagliate o compagnie balorde. Alla Juve Stabia conoscevo a memoria le tribune di tutti gli stadi di serie B, ma a Bergamo fu molto peggio, e pensare che io Bergamo ce l’ho ancora nel cuore. Sei mesi orribili, non ridevo più, non avevo voglia di niente, vedevo tutto nero. Ho pensato per la prima volta di non arrivare mai in serie A”.