CdS- Fassone: “Cerci ci piace,ma è difficile. A Giugno ci muoveremo in maniera significativa sul mercato”

Intervistato dal Corriere dello Sport, il direttore generale dell’Inter Marco Fassone parla di tanti argomenti in caldi in casa Inter:

FINANZE– “Quasi tutti i club ricorrono a denaro di terzi per gestire il loro business e la nostra gestione ordinaria è serena. Oggi, rispetto al passato, non può più esserci un azionista che decide di investire sul mercato e poi di coprire le perdite; quel tipo di calcio non esiste più e anche se Thohir lo volesse mettere in pratica, la Uefa ce lo impedirebbe perché ci sono parametri da rispettare: questo non vuol dire avere le mani legate, ma agire con oculatezza come nello scorso mercato estivo.”

CESSIONIHo imparato che il termine incedibile non va usato perché c’è il rischio di essere smentiti dopo poco tempo. Trattenere Kovacic e Icardi è possibile anche se altri club hanno più appeal di noi. L’Inter può compensare con le motivazioni che diamo ai nostri giocatori, con l’opportunità di crescita che garantiamo loro. Sono fiducioso che Icardi, Kovacic e Dodò abbiano voglia di rimanere per un po’. Se poi arriverà una grande società che li vuole, a un certo punto potrebbe essere giusto accontentarli.”

RINNOVI– “Ausilio ha iniziato ad incontrarsi con i loro agenti e ci sono le premesse per arrivare a dei prolungamenti con tutti. Mi fa essere ottimista la voglia di questi ragazzi di rimanere.”

RICHIESTE MANCINI-Vuole giocare le prossime 3-4 partite e, avuta una visione completa della rosa, aggiornarci sulle sue esigenze.”

REGALO THOHIR- “A gennaio le operazioni di mercato sono di breve respiro e si rivelano poco efficaci. Il nostro obiettivo è preparare bene la finestra di giugno quando ci muoveremo in maniera significativa dal punto di vista economico e tecnico. Ora opereremo solo se gli interventi saranno a lungo respiro. Non dobbiamo tamponare falle perché abbiamo una rosa di buon livello. Se si presenterà una buona opportunità la sfrutteremo, altrimenti aspetteremo.”

CERCI– “Una società come la nostra deve stare attenta a soluzioni in scadenza o a giocatori che non trovano spazio nelle rispettive formazioni. Il profilo di Cerci risponde alle nostre caratteristiche: è italiano, conosce la serie A ed è bravo, ma è difficile che possa rientrare nei nostri parametri. Con l’Atletico non abbiamo affrontato l’argomento. “

MORATTI– “Da quello che mi è dato sapere, Moratti ha un contatto frequente con Thohir. Prendono insieme le decisioni importanti e Thohir lo tiene costantemente informato. Mi auguro che resti nel club e penso di sì perché Moratti è un pezzo importante di storia nerazzurra. Penso che se lo auguri anche Thohir”

MAZZARRI E MANCINI- “Abbiamo preso la decisione di cambiare allenatore perché ci era sembrato che Mazzarri non trasferisse più il suo pensiero ai ragazzi con la stessa intensità. Era il momento giusto per prendere un allenatore top come Mancini. La nostra aspettativa è che Roberto sappia trasferire allo spogliatoio i concetti chiave del suo calcio. Ci vorrà il giusto tempo, ma noi speriamo che non sia troppo.”

MANCINI“E’ stata una scelta ponderata. Non volevamo cambiare tanto per cambiare perché siamo l’Inter e perché Mazzarri rimane uno dei migliori allenatori d’Italia. Roberto ha esperienza internazionale, conoscenza profonda dell’ambiente, disponibilità a comprendere un progetto diverso da quello del 2004 e la voglia di rimettersi in gioco in Serie A.”

SCUDETTO“Juventus e Roma hanno qualcosa in più dal punto di vista tecnico e della convinzione. Le partite di domenica sono state emblematiche. Tra le altre vedo tanto equilibrio: il Napoli, il Milan, la Fiorentina, la Lazio, l’Inter e le altre sono compresse nell’arco di 6-7 punti. Ecco perché adesso la A è così affascinante”

RIFORMA–  “Noi siamo tra i sostenitori della riforma di Tavecchio e riteniamo che fosse necessario introdurre anche in Italia una regola simile a quella della lista Uefa per disciplinare rose che in passato erano numericamente eccessive. Eravamo preparati alla riforma e Ausilio ha già lavorato in questo senso.”

TAVECCHIO “Abbiamo fatto una scelta di politica sportiva. Con Thohir ci siamo dati delle priorità per quel che riguarda le riforme del calcio italiano: la diminuzione del numero delle società in A e B, il taglio delle rose, la modifica delle norme sugli extracomunitari e sulla discriminazione territoriale, la possibilità di avere una seconda squadra o una seconda società di proprietà che valorizzi i propri giovani. Thohir ha incontrato Tavecchio che gli ha dimostrato di voler cambiare e finora diamo un giudizio positivo sul suo operato. Ma la riforma dei campionati esige tempo.”

TECNOLOGIA“Come Inter siamo d’accordo alla sua introduzione. Ci sono decisioni in cui gli arbitri non vedrebbero l’ora di essere aiutati, di poter dire con certezza, per esempio, se la palla è entrata o no in porta. Anche se ci sono più arbitri in campo, la tecnologia è utile.”

ARBITRI“Abbiamo un gruppo di alta qualità, ma passare dalla Can di B a quella di A è difficile e il gap è davvero notevole. In passato con una Can unica, i giovani potevano crescere con più tranquillità, ora ogni due settimane anche i nuovi sono chiamati in causa, magari su campi importanti. E metabolizzare un errore non facile”.

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