Nell’Inter che Mancini sta cercando di ricostruire, sta ancora mancando un tassello fondamentale: Hernanes. Il brasiliano, ormai da quasi un anno nel club nerazzurro, ha fatto vedere solo a sprazzi la qualità e le giocate che lo avevano contraddistinto negli anni laziali come uno dei centrocampisti di maggior spessore dell’intera serie A. In questa stagione è stato a disposizione, prima di Mazzarri ed ora di Mancini, in maniera troppo discontinua. Molti hanno già affermato che l’unica vera spesa ingente di Thohir sia stata inutile ed eccessiva. Quindici milioni non sono certo pochi per un club in fase di spending review, soprattutto per un giocatore che si avvicina alla soglia dei 30 anni e, eccezion fatta per la Nazionale brasiliana, non ha mai avuto esperienze internazionali di grande spessore. Per un’Inter che però fatica attualmente a stare addirittura in maniera stabile dalla parte sinistra della classifica, un giocatore come l’ex paulista è elemento imprescindibile e quanto mai prezioso.
I tormenti muscolari di questo girone di andata lo stanno rendendo disponibile col contagocce e lo hanno costretto a disputare determinate partite in una condizione fisica quasi precaria, limitando il suo contributo; un contributo che raramente è però mancato del tutto. Anche se in contesti difficili, il brasiliano è sempre riuscito a farsi notare per quell’abnegazione ma, in particolar modo, per quella qualità che troppo spesso negli ultimi anni difetta nel centrocampo nerazzurro. Con tutti i problemi che si sta portando dietro il numero 88 nerazzurro ha segnato già 2 goal in questo campionato, gli stessi di Kovacic e Guarin e più di ogni altro compagno di reparto, condendo il tutto anche con un assist. Certe cifre possono sembrare irrisorie se confrontate col suo passato bianco-celeste, ma sono oro colato per l’Inter di questo momento. Hernanes è un giocatore completo capace di utilizzare entrambi i piedi, una qualità unica per una squadra che fa fatica a trovare degli specialisti su calcio piazzato in sua assenza (Inter-Atalanta), in grado di non disdegnare il colpo di testa nonostante una stazza non elevata (goal contro il Napoli), abilissimo nell’impostazione del gioco, nel saltare l’uomo, nel cercare il passaggio vincente e bravo anche a inserirsi senza palla e sacrificarsi in fase difensiva. In una squadra in cui i vari Medel, Kuzmanovic, Obi sono giocatori volenterosi e nulla più, in cui il confusionario Guarin non riesce mai a trovare la giusta continuità, dove si vogliono già affidare troppe responsabilità al giovane Kovacic, lui può essere il vero uomo della svolta per Roberto Mancini. Per la nuova impostazione mentale e tattica che vuole dare il tecnico jesino, la sua qualità è necessaria. Il ruolo è aspetto secondario; un altro pregio del nativo di Recife è infatti la sua duttilità: trequartista, mezzala o addirittura centrale in versione mediano, nella sua carriera ha provato di tutto. Molti lo vedono come mezzala nel 4-3-1-2 o centrale nel 4-2-3-1 futuro. Pareri rispettabili, ma il meglio di sé in Italia lo ha dato nel ruolo di trequartista dietro le punte, quando riusciva a garantire un numero di assist e goal considerevole. Reja, il tecnico con cui ha reso di più, lo utilizzava così, anche se la preferenza del giocatore era agire e partire da più dietro. Se l’esperimento di far agire Kovacic più a ridosso della porta avversaria dovesse fallire, questa soluzione potrebbe essere auspicabile per l’ex manager del City che, in questa maniera, potrebbe collocare Kovacic nella sua naturale posizione di mezzala, inducendolo a portare palla avanti, partire da lontano e “slalomeggiare” fra gli avversari come ama e sa fare benissimo. Posizioni e moduli a parte, l’impressione anzi, la realtà è che Hernanes serva come il pane e, se per averlo nelle migliori condizioni possibili è indispensabile fargli saltare qualche partita, è un sacrificio che vale la pena affrontare.
Il popolo nerazzurro attende le capriole del suo profeta, le vuole osservare più di quanto non abbia fatto finora, consapevole del fatto che, senza quel continuo volteggiare armonioso, l’Inter perde molto del suo non eccelso potenziale. Per vincere contro il Chievo è possibile farne a meno, ma per spiccare il volo in questo campionato in maniera definitiva l’Inter ha bisogno di Hernanes.