Nel giorno della memoria, il Comune di Milano e F.C. Internazionale non dimenticano le vittime del nazismo. Alla presenza di Claudio Ranieri, Javier Zanetti e Milly Moratti, moglie del presidente nerazzurro, è stata apposta una targa nel ventre dello stadio “Giuseppe Meazza” in memoria di Arpad Weisz, prima giocatore e poi allenatore simbolo dell’Ambrosiana degli anni ’30. Ungherese ebreo, nato a Solt il 16 aprile 1896, condusse al tricolore i nerazzurri nella stagione 1929-30, scoprì Giuseppe Meazza e lo fece debuttare adolescente in Coppa Viola a Como con la prima squadra. L’ultima tappa della sua carriera fu Dordrecht, in Olanda, con una carriera già in fuga dal nazismo. Da qui, per Weisz ci fu solo il viaggio verso Auschwitz.
Alla cerimonia, oltre ai già citati rappresentati nerazzurri, hanno preso parte l’assessora allo sport Chiara Bisconti, il presidente della comunità ebraica Roberto Jarach e i consiglieri comunali Elisabetta Strada e Ruggero Gabbai promotori dell’iniziativa. Il telo che ricopriva la targa commemorativa, è stato rimosso con grande emozione da Claudio Ranieri e Zanetti, che hanno partecipato con sentimento alla cerimonia. “La cosa che più mi ha fatto impressione, è il fatto che Weisz sia stato il primo ad “allenare” i giocatori, è stato un innovatore. Questa targa è importante perché aiuta a non dimenticare quello che è stato“. Queste le parole del tecnico nerazzurro, cui poi hanno fatto seguito quelle del consigliere comunale Elisabetta Strada: “E’ stato grazie al suggerimento del preside del Liceo Boccioni che abbiamo portato a termine questa iniziativa, fondamentale soprattutto per i nostri ragazzi, che devono imparare a crescere con i valori dell’integrazione, del rispetto e della pace. Non solo in campo e nel gioco, ma nella vita di tutti i giorni“. Poi, il microfono passa a capitan Zanetti: “Siamo qui per ricordare una persona che ha fatto parte della famiglia nerazzurra. Bisogna portare avanti questi valori, fondamentali soprattutto per i giovani. Per me è un onore essere qui“.
Ultimo a prendere parola, è il presidente della comunità ebraica Roberto Jarach: “Questo è un segnale importante, che dà seguito al torneo giovanile intitolato proprio a Weisz. Quello che ha vissuto Weisz, non deve più ripetersi. Purtroppo negli stadi si assiste ancora ad atti di intolleranza, noi lottiamo quotidianamente affinché ciò abbia fine“. In queste occasioni, l’Inter non si tira mai indietro, e da ora in poi Arpad Weisz resterà per sempre nel cuore della Scala del Calcio.
Si ringrazia il Comune di Milano e in particolar modo la consigliera comunale Elisabetta Strada per aver permesso a SpazioInter di partecipare alla cerimonia.