Una delle lacune più evidenti dell’Inter era la mancanza di leader, di giocatori di carattere e temperamento che dessero lo strappo nelle partite che contano.
Questo forse era vero fino a ieri, o comunque non in attacco. Nel reparto offensivo i nerazzurri hanno carattere da vendere. Osvaldo, Icardi e l’ultimo arrivato Podolski lo hanno ampiamente dimostrato nella partita di ieri.
Come riporta la Gazzetta dello Sport, i due attaccanti argentini, complice la voglia di vincere e la mentalità da solista tipica dei bomber, si sono rivelati anche fin troppo tosti: “Ripartenza dei due contro Bonucci e Chiellini, Mauro sale palla al piede con Daniel che gli detta il passaggio sulla destra. Gasato dall’ennesimo gol alla Juve, l’ex Samp lo vede ma lo ignora per tentare una conclusione a giro che termina sul fondo. Osvaldo avanza minaccioso verso il compagno, insultando lo con frasi da barrio. Guarin capisce e si frappone tra i due prima che vengano alle mani. Mancini minaccia Osvaldo perché torni ad aiutare. Con l’oriundo che stando alle tv gli avrebbe risposto: «Perché non parli con lui che non sa giocare?»”.
Nessun allarme nella rosa nerazzurra, tutto rientrato nella normalità con tanto di scuse e mea culpa da parte dello stesso Icardi nel dopogara, ma la dimostrazione che in questa squadra c’è grinta, voglia di vincere e di lottare.
Un altro giocatore molto tosto sembra essere Lukas Podolski. Arrivato tra l’entusiasmo dei tifosi è subito entrato in scena, lottando su ogni pallone e non temendo nessun confronto e non in una partita qualsiasi, ma nel match più sentito della stagione.
Come riporta la rosea: “Ricevute le consegne tattiche da Silvinho, Poldi al 54’ ha esordito in A lottando su ogni pallone. Il suo ingresso, con relativo arretramento di Guarin, ha cambiato il volto del match. Poldi ha lanciato un segnale ai compagni: guardiamoli negli occhi, senza paura. Come ha dimostrato in un diverbio con Tevez, che voleva strappargli il pallone dalle mani per battere in fretta una punizione. Lukas non è arretrato di un centimetro, anzi si è messo a ridere davanti all’Apache“.
Sicuramente Mancini, come dice Handanovic, sta cambiando la mentalità della squadra, ma di carattere, almeno lì davanti, ce n’è da vendere.